Prati di Tivo. Che fine hanno fatto le manutenzioni promesse per aprire Pilone e quadriposto?

a cura di Enzo Santarelli

Prati di Tivo. La situazione al momento sembra essersi placata, dopo i presunti sabotaggi e la riapertura rallentata dal maltempo nel mese di gennaio. Onore al merito a coloro (Presidente della Provincia Diego Di Bonaventura, All’amministratore della Gran Sasso Teramano Di Natale ed ai loro soci) che si sono impegnati per trovare un gestore ed hanno fatto in modo di salvare una stagione ormai compromessa. A distanza di un mese, molti appassionati sono rammaricati della mancata riapertura degli impianti del Pilone e di Fonte Cristiana (meglio conosciuta come calderotto). Delusi dalle promesse fatte nella conferenza stampa del 17 gennaio 2019, dove dal Presidente della Provincia all’amministratore delegato hanno rilasciato dichiarazioni che non hanno avuto seguito, come la possibile manutenzione fatta direttamente dal nuovo capo servizi e dagli operai del nuovo gestore. Capisco che era periodo pre-elettorale, e che il miracolo è essere riusciti ad aprire contro ogni pronostico la stazione, ma la vera necessità è che loro capiscano che Prati di Tivo in questo modo non avrà vita lunga, e per perdere di credibilità in questo periodo storico basta davvero poco, se non si dà seguito ad un percorso intrapreso. Le promesse vanno mantenute altrimenti non si fanno, mi insegnavano da piccolo i miei genitori. Ad oggi non risulta neanche, in via subordinata alla non possibilità del capo servizio di poter dar seguito alla manutenzione del pilone e della quadriposto, negli atti pubblici ufficiali della Provincia di Teramo nessun affidamento pluriennale (5 anni) per la gestione della manutenzione.Gli impianti sono fermi e a questo punto visto che hanno necessità di almeno 3 settimane di lavori  prima della partenza sarà impossibile vederli funzionare. Molti appassionati si chiedono come si fa a prendere in giro così le persone. Qualcuno potrà obiettare e dire che gli impianti sono aperti e fino al 25 gennaio sono rimasti chiusi, e che fino al 10 gennaio non si trovava un gestore. Tutto vero. Ma bastava rimanere con i piedi per terra ed evitare i tanti proclami fatti registrati e trasmetti in diretta sempre il 17 gennaio. Difficilmente potranno esser smentiti. A tutto questo si aggiunge che sempre in conferenza stampa fu dichiarato che era stato espletato il bando per l’acquisto dei cosiddetti “cannoni sparaneve”, di cui ad oggi non esiste prova scritta in nessun atto, e pare invece che parte di questi soldi dovevano essere distratti per la manutenzione di Pilone e Calderotto. Nulla di tutto questo è stato fatto. Perché?

Infine siamo in attesa di ricevere notizie sull’unica determina vera del 12/11/2018 la numero 2007, dove si procede all’AFFIDAMENTO DELLA MISURA RELATIVE ALLA FORNITURA E POSA IN OPERA DI IN UN SISTEMA DI DISTACCO ARTIFICIALE CONTROLLATO DELLE MASSE NEVOSE NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE DEL “COMPLETAMENTO DEGLI INTERVENTI A DIFESA DELL’IMPIANTO DI RISALITA DEI PRATIDI TIVO – LA MADONNINA. Parliamo di un intervento di un milione e mezzo di euro attraverso i quali verrà messa in sicurezza la stazione dei Prati di Tivo con i cosiddetti O’bellX di cui vi abbiamo già parlato diverse volte. Un sistema all’avanguardia di distacco artificiale controllato delle masse nevose. Diventerà la stazione più sicura d’Abruzzo. Sempre nella stessa determina esiste un secondo stralcio con importo complessivo di quasi 400 mila euro, dove ci sono voci per l’acquisto di diverse attrezzature, come messa in sicurezza battipista, turbine spazzaneve, motoslitta, sistema di video sorveglianza e sistema anti intrusione nei punti sensibili, struttura di ricovero in legno per stazioni e gare, attrezzatura per sicurezza valanghe, manutenzione per potenziamento e ripristino dell’esistente sistema di innevamento programmato, e diversi altri interventi tra cui anche 24 mila euro per un autoveicolo a servizio del comprensorio. Bene tutto ma ad oggi di tutto quanto sopra elencato non abbiamo traccia. Ci piacerebbe che il Presidente della Provincia e la Gran Sasso Teramano organizzassero un’altra conferenza stampa e ci ragguagliassero sulla situazione, visto che si spendono soldi pubblici ottenuti grazie al Masterplan e ci aggiornassero su Prato Selva dove non è stato mosso un dito. Ricordiamo che se entro la stagione gli impianti non verranno collaudati pare che le speranze di riapertura di Prato Selva sono vicine allo zero e il ferro di tutto gli impianti dovrà essere smontato, compattato e buttato. Una brutta storia!

Presidente attendiamo sue notizie visto che chi gioca con voi deve sognare! È ora che i sogni diventino realtà altrimenti ho il dubbio possano diventare incubi! Prati di Tivo e Prato Selva non meritano altri incubi!

Grazie.

 

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