È un po’ come Davide contro Golia, il Comune di Roseto degli abruzzi contro il colosso Poste Italiane. In pochi credevano in questo risultato, le probabilità erano ridotte al minimo. E invece il TAR de L’Aquila, con la sentenza n. 147 del 16 marzo 2016, ha accolto il ricorso presentato circa un anno addietro dal Comune di Roseto degli Abruzzi contro la chiusura degli uffici postali nelle due importanti frazioni rosetane. Ecco un giovane ragazza, Patrizia Cartone, avvocato di 32 anni, vincere una causa contro Poste Italiane per conto del comune di Roseto degli abruzzi, e il sindaco Enio Pavone gongola. In Abruzzo hanno chiuso 19 uffici postali, ben 7 in provincia di Teramo. Il 7 settembre 2015 ci sarebbe dovuta essere la chiusura anche per gli uffici di Montepagano e Cologna Paese. Importante il ruolo del comitato dei cittadini che hanno combattuto perché ciò non avvenisse. Fondamentale la caparbietà del comune di Roseto degli abruzzi, che fin dall’inizio ha creduto in questo risultato.
“A febbraio 2015 – dice il sindaco Enio Pavone – si annunciano le chiusure per gli uffici postali di Montepagano e Cologna Paese. Qui inizia la nostra battaglia, con una risoluzione votata solo dalla maggioranza, nessuno ci credeva. Fu interessata anche l’Anci, e la risoluzione fu spedita sia alla Regione che ai parlamentari. È un atto pesante dal punto di vista politico, perché l’opposizione non votò allora la risoluzione. Poi ci fu l’incontro con un giovane avvocato, Patrizia Cartone, molto brava, che ha creduto insieme a noi in questo storico risultato, un atto che fa giurisprudenza, un provvedimento che sarà di aiuto per tanti comuni piccoli in Italia che hanno queste difficoltà”.
Patrizia Cartone, giovane avvocato di 32 anni, ha appena iniziato la sua carriera e, con questa sentenza, spicca il volo. “Voglio ringraziare il Sindaco e tutta l’Amministrazione per le belle parole che hanno usato nei miei confronti e la fiducia che mi hanno accordato sin dall’inizio – afferma Patrizia Cartone – non era una battaglia facile, anche perché c’era un precedente negativo proprio presso il TAR de L’Aquila nei riguardi di un piccolo comune dell’aquilano, ma il Collegio, dopo aver respinto tutte le eccezioni preliminari promosse da Poste Italiane, aderendo alle tesi esposte nelle nostre memorie difensive, ha dichiarato fondato il ricorso con riferimento al dedotto difetto di motivazione, essendosi limitati a comunicare il provvedimento di chiusura solo con decisioni frutto di un piano di efficientamento che non ha approfondito le problematiche e le esigenze locali, peraltro emerse durante l’incontro del 23 febbraio 2015 tenutosi tra l’azienda ed il Comune. Premesso ciò il Collegio non ha potuto che condividere la giurisprudenza già formatasi in questa materia secondo cui è da considerarsi illegittimo, per difetto di motivazione, il provvedimento con il quale la società Poste Italiane ha disposto la chiusura permanente di uffici postali facendo generico riferimento a un ‘piano di efficientamento’, atteso che tale motivazione risulta disancorata da qualunque esplicitazione di fatti riferibili al caso di specie, tanto da ridursi ad una mera clausola di stile, replicabile per la sua genericità e astrattezza, e di fatto replicata in maniera pedissequa, in qualunque situazione. In definitiva il ricorso è stato accolto con l’annullamento del provvedimento del 1 luglio 2015 con cui il direttore della Filiale di Teramo ha disposto la chiusura degli uffici postali di Cologna Paese e Montepagano e il piano di razionalizzazione nella parte in cui ha previsto la soppressione dei due uffici postali in questione”.
Presenti alla conferenza stampa anche i consiglieri Enzo Di Giulio, cittadino paganese, molto attivo nel comitato, e Attilio Dezi. Presente anche Livio Bonaduce, Presidente del consiglio di quartiere di Cologna Paese, assente per motivi lavorativi Liberatore Merlitti, Presidente del consiglio di quartiere di Montepagano.
Luca Venanzi