“Sono un uomo di sport, ho giocato a basket e mi onoro di essere presidente da più di dieci anni della Pallacanestro Chieti. Ho assistito a tanti derby infuocati e so che da tifoso si può anche arrivare a trascendere in comportamenti poco civili ma quello che ho dovuto subire ieri va ben oltre qualsiasi spirito campanilistico. Sono stato oggetto d’insulti dal primo all’ultimo minuto, colpevole di rappresentare con dignità la mia squadra e la mia città. Non voglio assolutamente criminalizzare il pubblico rosetano ma mi sarei atteso che qualcuno avesse invitato i duecento esagitati a cambiare registro e a limitarsi a tifare per la propria squadra, che stava giocando un’ottima partita. Niente di tutto questo. Ho atteso a fine gare che qualche dirigente di Roseto si dissociasse e prendesse le distanze dalla frangia estrema dei suoi tifosi. Niente, solo un assordante silenzio. Alla luce di quanto avvenuto, bisogna dire a malincuore che ha avuto ragione l’Osservatorio Nazionale. Abbiamo noi e Roseto condiviso un comunicato ufficiale, contestando la decisione dell’Osservatorio ma alla luce di quello che è accaduto ieri, non oso immaginare il trattamento che avrebbero subito i nostri tifosi, i quali tutto sono tranne che ultrà del tifo. Sarebbero venuti con mogli e bambini che avrebbero assistito al più brutale e diseducativo degli spettacoli” (Gianni Di Cosmo)
Questo è solo una parte del comunicato inviato poco fa dalla Proger Chieti. Mi permetto di esprimere la mia opinione, anche alla luce dei fatti passati.
Punto 1: oggetto di insulti dal primo all’ultimo minuto? Prima inesattezza: gli insulti ci sono stati, ma solo sul finale di partita, e solo verso il Presidente Di Cosmo.
Punto 2: Di Cosmo non osa immaginare cosa sarebbe successo se fossero venuti al PalaMaggetti i teatini. Nulla. Perché i teatini sono tifosi corretti e ci sarebbero stati solo i classici sfottò, niente di più (come normalmente succede in ogni derby!)
Punto 3: Di Cosmo si chiede come mai ha ricevuto questo trattamento? Nella famosa gara in cui Deloach andò provocare i tifosi rosetani (con conseguente lancio di seggiolini, ampiamente condannato da tutti), Di Cosmo non disse nulla al giocatore, solo un assordante silenzio. Nessuna squalifica. Anzi, definì i tifosi rosetani RAZZISTI.
Punto 4: Di Cosmo parla di “Frangia estrema”. Non le pare stia un pochino esagerando?
Punto 5: le sconfitte bruciano, lo sappiamo tutti.
Luca Venanzi