CASA CIVICA: “IL PD DICE NO ALLA SOSTA GENTILE”

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Prima della sospensione del consiglio comunale, la sera dell’8 agosto, Di Girolamo e la sua maggioranza avevano fatto in tempo a bocciare sonoramente la mozione di Casa Civica, presentata a metà luglio, che prevedeva sostanzialmente una revisione del regolamento sui parcheggi a pagamento che tanti disagi aveva creato e sta creando in città.

“La gente deve sapere – afferma il consigliere Angelo Marcone- che la maggioranza tutta ha votato contro la nostra mozione che voleva introdurre già da subito forme importanti di agevolazione verso i cittadini, come la sosta gentile (ovvero la possibilità di sostare gratis per i primi 15 minuti), l’ora frazionata con la possibilità di ricevere il resto al momento del ticket, sconti sugli abbonamenti per residenti e azzeramento della commissione (30 centesimi+IVA) prevista dall’applicazione per smartphone EasyPark, se scelta come metodo di pagamento”.

Il capogruppo Marcone, poi, sottolinea come i parcheggi a pagamento così come sono stati predisposti da questa amministrazione possano essere considerati addirittura illegittimi: “Secondo il codice della strada, i parcheggi a pagamento dovrebbero stare al di fuori della carreggiata (d.lgs. n. 235 del 30/04/92, art.7, comma 7), dovrebbero avere una segnaletica chiara dove viene scritto in modo chiaro la fascia oraria e il costo del ticket e se il parcheggio è custodito o meno; tutte condizioni che a Roseto non sono state rispettate nella fretta di istruire la sosta a pagamento per fare cassa. Inoltre abbiamo chiesto all’amministrazione di rivedere il posizionamento di alcune strisce blu a sud e a nord della nostra città, fatte senza alcun criterio e senza ascoltare i commercianti e i cittadini del luogo”, conclude Angelo Marcone.

La seduta di martedì ha segnato anche l’uscita ufficiale della città di Roseto dall’Unione dei Comuni. Sul tema torna a parlare il Capogruppo Mario Nugnes, che afferma: “Sconcerta l’ambiguità e la superficialità con cui questa amministrazione approccia temi fondamentali come le politiche sociali. A febbraio, senza un confronto con operatori del settore e utenti, Roseto aderiva all’Unione dei Comuni; oggi, sempre senza ascolto e senza interpellare i diretti interessati, ne esce. Dall’opposizione quello che possiamo dire è che, se da un lato abbiamo manifestato apertura a essere coinvolti per una reale mappatura dei bisogni e per la creazione del nuovo piano di zona, dall’altro prendiamo atto di un sindaco e di un assessore con idee poco chiare e deboli nei confronti degli altri comuni, capaci più di noi di imporre una propria linea sui servizi sociali”.

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