L’altruismo è la tendenza ad aiutare gli altri in maniera disinteressata. La moderna psicologia sostiene che l’altruismo è parte integrante della natura umana; ciò non significa però che l’altruismo sia un comportamento inevitabile, poiché esso è influenzato da ciò che le persone vogliono fare e da quello che pensano di dover fare. Alcune volte, infatti, si sente di dover prestare aiuto, perché “é la cosa giusta da fare”; altre volte, invece, si pensa che sia meglio “badare ai fatti propri” o “lasciare che gli altri risolvano da soli i propri problemi”. Aiutare qualcuno in difficoltà può comportare dei benefici o ricompense, ma anche dei costi: tempo perduto, fatica, imbarazzo, denaro, disapprovazione sociale o pericolo fisico. D’altra parte, però, l’altruismo offre numerose ricompense di tipo emotivo: fare del bene a qualcuno aiuta a sentirsi meglio, accresce la nostra autostima e ci mantiene di buon umore. Esporsi in prima persona per prestare aiuto o trincerarsi dietro il velo dell’indifferenza non sono scelte dettate soltanto da principi etici, bensì da processi decisionali complessi che risentono di valori culturali, fattori situazionali, percezione di sé e delle proprie motivazioni. I comportamenti d’aiuto dettati dall’altruismo sono il risultato dell’interazione tra le caratteristiche personali di ogni individuo e le specifiche situazioni di vita che egli si trova ad affrontare. Ciò vuol dire che le persone possono essere guidate dall’altruismo e fornire aiuto in un determinato contesto ma, ad esempio, non in un altro.
Come può essere arricchito l’altruismo?
- rendendo chiari i bisogni (“Ti chiedo aiuto perché ho bisogno di… ”);
- promuovendo nelle persone un concetto di sé basato sulla disponibilità ad aiutare (“Aiuto perché sono una persona altruista, e non perché riceverò qualcosa in cambio”);
- favorendo l’identificazione e l’empatia (con il termine empatia si intende la “capacità di un individuo di comprendere in modo immediato i pensieri e gli stati d’animo di un’altra persona, cioè mettersi nei panni dell’altro”con chi ha bisogno di aiuto (“Capisco quello che provi e ti aiuto”);
- insegnando le norme che promuovono il comportamento altruistico (ad esempio in famiglia e a scuola);
- mettendo a fuoco le responsabilità di ogni individuo per contrastare la diffusione di responsabilità (“Aiuto chi ha bisogno perché sono una persona altruista e responsabile, e non aspetto che lo facciano anche gli altri”).
Quindi, come dice un vecchio proverbio italiano…“chi pensa al prossimo al suo ben si approssima!”.
Dott.ssa Michela Staffieri
Psicologa e psicoterapeuta