L’uno è l’allenatore in seconda degli Sharks, l’altro il preparatore atletico. Due figure secondarie per l’esposizione mediatica, primarie per la gestione della squadra. Roseto torna da Ravenna con una sconfitta maturata dopo un tempo supplementare, dopo aver collezionato sei vittorie consecutive. Uno stop che ci poteva stare data la settimana travagliata di allenamento.
“Non vuole essere un alibi – dice Faragalli – ma non abbiamo potuto preparare al meglio la gara con Ravenna per problemi legati ad infortuni. In più abbiamo trovato una squadra con la voglia di riscattarsi da due prestazioni casalinghe non positive, che ha giocato con il sangue agli occhi e al di sopra delle loro aspettative. Noi non siamo stati perfetti, loro sono andati oltre la perfezione, e nonostante questo ci hanno battuto solo al supplementare. Poi noi abbiamo giocato con sette giocatori, loro in dieci”.
La situazione infortuni è da gestire, giorno per giorno. Innocenzo Ferraro è fermo in via precauzionale, da valutare la condizione di Sylvere Bryan per un fastidio alla spalla, mentre Roberto Marulli è recuperato e si allena regolarmente. Domani sera c’è il Trofeo Lido delle Rose, edizione numero 70. Più spazio ai giovani?
“Anche questo è da valutare – afferma Di Paolantonio – dobbiamo vedere bene e decidere se far riposare o meno qualche giocatore. Ci sarà poi un giorno di stop per il Natale. Onoreremo al massimo il torneo, con particolare attenzione però alla partita con Recanati”.
Vedere la classifica la settimana scorsa poteva far credere che il traguardo Coppa Italia era a portata di mano, anche se in realtà negli scontri diretti con Treviso, Verona e Imola siamo sotto. Ora qualcosa è cambiato, e le speranze di conquistare la qualificazione si sono notevolmente ridotte. Gli Sharks sono partiti con l’obiettivo salvezza. Ora sono quinti, e tutto può succedere.
“Il campionato è molto equilibrato – precisa Faragalli – e, di conseguenza, la classifica è corta. Abbiamo fatto una striscia positiva ma vietato abbassare la guardia”.
Negli anni la pallacanestro è cambiata. L’intensità è maggiore, di conseguenza devi essere al top fisicamente. “Sì, la componente fisica incide tanto – sottolinea Di Paolantonio – ma alla fine la tecnica fa la differenza. In questo sport l’interazione tra tecnica, fisico e mente è basilare”.
Faragalli è d’accordo. “Sicuramente l’intensità è cambiata. Prima avere una normale capacità tecnica ti permetteva di risolvere tanti problemi. Oggi una base tecnica normale senza una condizione fisica ottimale non ti dà la possibilità di mettere a frutto tutte le tue potenzialità. I tempi di reazione sono totalmente diversi da prima, perché si ripetono ad altissima frequenza, costantemente”.
Torniamo su Marulli. Fino ad ora Moreno e Allen, e a volte Weaver, a turno, lo hanno sostituito nel ruolo di play. Portano bene la palla, ma per costruire bene il gioco Marulli è fondamentale, contando anche l’infortunio di Izzo. “Questa cosa – dice Faragalli – l’abbiamo mascherata bene fino alla gara con Ravenna. Mentre prima la soglia di attenzione delle altre squadre nei nostri confronti era 10, ora si è alzato a 100. È necessario recuperare tutti”.
Ora occhio al Torneo Lido delle Rose e complimenti a Marini e Allen, freschi di convocazione per l’All Star Game 2016, che si giocherà a Livorno il prossimo 9 gennaio.
Luca Venanzi