SILENZIO ASSORDANTE DELL’AMMINISTRAZIONE PD SUL NUOVO PIANO SOCIALE REGIONALE

 

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L’atteggiamento dell’amministrazione Di Girolamo sulle politiche sociali del nostro Comune è diventato veramente imbarazzante.

Dopo l’uscita dall’Unione dei Comuni, dopo che l’assessore Di Bartolomeo aveva assicurato di voler condividere con gli operatori del settore i futuri scenari per l’assetto delle politiche sociali, ci troviamo oggi, invece, di fronte a un imbarazzante quanto assordante silenzio in materia da parte della Giunta.

Giugno si avvicina e anche il momento della nuova assegnazione dei servizi, ma senza confronto e coinvolgimento della città si rischia molto.

Si prospetta oramai l’ennesima deroga per i servizi oggi assegnati, ma cosa si deciderà per il dopo?

Ci sono due preoccupazioni che abbiamo raccolto dagli operatori del sociale, una contingente e una più a medio termine, ma per entrambe urge una risposta, una presa di posizione della maggioranza” dichiara il consigliere Mario Nugnes. “Quella contingente è: queste proroghe spezzettate quale finalità hanno? Se un servizio, di cui si ha notizia che l’assegnazione scadrà a metà febbraio, dovrà poi proseguire, al massimo, fino a giugno, cosa si aspetta a comunicare a chi gestisce i servizi qual è la prospettiva per questi mesi? Si lavorerà di mese in mese? È importante dare una risposta, perché i gestori dei servizi devono pianificare le attività e regolare i rapporti con i loro lavoratori”.

Forse è ancora più importante l’altra preoccupazione,” aggiunge Nugnes quella programmatica: un Piano Sociale Regionale approvato in fretta e in furia senza un reale confronto ma solo formale, ricordiamo la Conferenza dei Sindaci convocata a ridosso dei Consigli Comunali, e l’Ufficio del Piano convocato a ridosso del consiglio comunale, quindi senza una discussione. Nel Piano Sociale ci sono cifre aggregate, servizi aggregati ed è un piano che coinvolgerà attori differenti rispetto al vecchio Piano di Zona. Quindi bisognerà capire che forma di coesistenza ci sarà con l’Unione dei Comuni visto che Roseto e Notaresco ne sono al di fuori. In consiglio comunale si disse chiaramente che sarebbero stati creati dei tavoli tematici. Dove sono? Qual è la tempistica? Chi verrà coinvolto? L’amministrazione non può non rispondere, anche perché si deve far valere il peso di Roseto e soprattutto far emergere i reali bisogni a cui il Piano dovrà far fronte. Casa Civica può dare il suo contributo visto il suo rapporto con il territorio anche in questo campo”.

 

Quindi, come saranno ripartite le risorse per il futuro? I bandi per l’assegnazione dei servizi come e da chi saranno predisposti?

Interrogativi per i quali urge una risposta da parte del Sindaco in prima persona e dell’assessore competente, perché serpeggia la convinzione che, se viene meno la concertazione e il dialogo con chi opera nel settore, sarà la politica che deciderà a tavolino a discapito dei cittadini, senza tenere conto delle reali esigenze della città.

 

 

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