Un’assenza non può rappresentare un alibi ma quando manca il direttore d’orchestra diventa dura suonare bene. Robert Fultz, l’unico vero play degli Sharks, colui che detta i tempi alla squadra, salterà la trasferta di Mantova. Una mancanza pesante per coach Di Paolantonio che ora dovrà studiare le contromosse per sopperire a questa situazione. La squadra c’è e contro Treviso per poco non riusciva a strappare la vittoria, anche senza Fultz. Raggiungiamo al telefono Domenico Faragalli, il preparatore atletico degli Sharks: “Purtroppo Robert, già da quando eravamo a Teramo, soffre per un problema al bicipite femorale, un punto delicato per lui. Ad Ancona, ovviamente, mancando Adam, è stato costretto a giocare più del dovuto e a ritmi altissimi, ma non potevamo fare altrimenti. Robert ha avuto una contrattura abbastanza importante, l’abbiamo gestito nella settimana, sembrava passata ma già nei piccoli movimenti di domenica contro Treviso la contrattura non era del tutto guarita e ora ha una piccola elongazione. Di sicuro contro Mantova non ci sarà sperando di recuperarlo per il derby”.
Domenico, la squadra può sopperire alla mancanza di Robert, anche se è davvero dura.
“Lui è un giocatore fondamentale per il nostro sistema di gioco e credo sia il giocatore di cui non possiamo fare a meno. Gli altri in una partita singola riusciamo a tamponarli ma sostituire Robert è dura per gli equilibri, perché lui ottimizza anche il gioco dei suoi compagni. Si è visto anche domenica con Treviso dove siamo stati più meccanici nelle conclusioni: Adam per esempio ha fatto 1/8, è vero, ma con Fultz in campo lui si ritrova con i piedi per terra per fare un tiro pulito”.
Dispiace perché domenica bisogna affrontare una trasferta durissima come quella di Mantova.
“Noi siamo una squadra con l’obiettivo della salvezza. Se si va a vedere il budget di Treviso e di Mantova si può notare che sono quattro o cinque volte il nostro, e nel ruolo di play siamo corti. Sono state sì scelte societarie ma dovute al budget, non si poteva fare altrimenti. C’è il dispiacere di aver perso contro Treviso ma anche la consapevolezza che loro, per vincere, hanno dovuto fare una partita quasi perfetta e stava per non bastare”.
Sì Domenico, perché comunque la squadra c’è, è compatta e può giocarsela con chiunque.
“Sì, certo. È chiaro che più si va avanti e problematiche di questo tipo possono arrivare. Basta che manca uno e la coperta diventa corta. Dobbiamo cercare di ottimizzare questi momenti critici. Ricordiamo che abbiamo fatto cinque partite senza un americano, una senza Smith e una senza Fultz, è non è cosa da poco”.
Luca Venanzi