ROSETO NON E’ UNA “CULLA DELL’EVASIONE” – MOZIONE MDP SULL’ANNULLAMENTO IN AUTOTUTELA DELLE TARIFFE TARI 2017

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La  capogruppo consiliare di ARTICOLO UNO – MDP, Rosaria Ciancaione,  ha presentato  una mozione  con cui impegna l’amministrazione comunale  ad annullare in autotutela  le delibere  relative all’aumento tariffario della TARI 2017.

Già il 18 novembre scorso Mdp aveva presentato un’interrogazione per approfondire i tanti aspetti legati alla gestione del servizio rifiuti con i relativi costi  e aveva chiesto di valutare anche questa opportunità offerta dalla normativa per eliminare gli aumenti della tari 2017 che hanno colpito le famiglie e le attività produttive in  modo  esagerato ed insostenibile, trattandosi di aumenti che in molti casi superano il 50%.

Non è accettabile parlare della nostra Città come di una culla dell’evasione”, esordisce la capogruppo; “se solo si pensa  che il cittadino già  nella prima fase di riscossione,  volontaria  o bonaria,  ha pagato  la Tari per una percentuale di circa l’80%, è facile immaginare che il rimanente 20%  dopo la notifica degli avvisi di accertamento e  delle successive  ingiunzioni,   prima di arrivare  alle azioni esecutive, si ridurrà   al di sotto di un fisiologico 5%  costituito  da quei  cittadini che non possono davvero pagare perchè non ne hanno”.

“Abbiamo deciso”,  continua la capogruppo, “in considerazione che l’ultima rata TARI è già scaduta, di presentare anche la mozione su questo punto per promuovere il dibattito nel  prossimo  consiglio affinchè emergano con chiarezza  i motivi di illegittimità che fanno propendere per  l’annullamento in autotutela della quota di oltre 961 mila euro inserita tra i costi del servizio rifiuti per quote inesigibili  che, di fatto, ha finanziato gran parte del  Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità che,  invece, avrebbe dovuto essere coperto come previsto dalla  normativa, da entrate della fiscalità generale e non dalla TARI”

“Ed è questo il punto”, prosegue  Ciancaione,  “perché sulla tari non ci sono somme inesigibili né presunte né effettive,  come vorrebbe far credere l’amministrazione Di Girolamo per giustificare gli aumenti;  non c’è alcuna dichiarazione  in tal senso da parte dell’ufficiale di riscossione né risulta che quel 20%  rimasto da riscuotere dopo  la fase di versamento  volontario/bonario  abbia formato oggetto delle successive fasi di riscossione da parte dell’Ente, sicchè non è  giustificato da alcuna normativa inserire tra i costi una somma di quasi un milione di euro che ha poi generato quell’aumento spropositato della tari 2017. L’amministrazione comunale fa ancora in tempo a tornare sui suoi passi  con l’annullamento in  autotutela,  a prescindere da quello che farà per il prossimo anno 2018 che, peraltro, non incide sull’annualità 2017.” “Con un’azione di  buon senso”, conclude Ciancaione, “sarà evitato  un imponente mole di ricorsi tributari o addirittura   un’azione di class action che sarebbe fonte di  forti tensioni sociali  ma anche di ulteriori oneri  per cittadini e amministrazione comunale che tutti dovremmo cercare di evitare”

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