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ROSETO, IL PARCO SAVINI E IL PARCO LIBERO PIERANTOZZI LASCIATI IN STATO DI ABBANDONO E DEGRADO: FAMIGLIE E TITOLARI DI ATTIVITA’ CIRCOSTANTI DISPERATI

 

Cosa succede nel parco Savini e nel parco Libero Pierantozzi? Chi si preoccupa del decoro, della quiete, della tranquillità in questa zona centrale della Città? Chi si occupa di vigilare e far rispettare le regole nell’esercizio delle  attività insediate? Sono queste le domande che si pongono in proposito tanti cittadini rosetani.

Sulla questione  la capogruppo di Articolo Uno – Mdp, Rosaria Ciancaione, ha presentato un’interrogazione che sarà discussa in uno dei prossimi consigli comunali in cui si rimarcano i tanti aspetti negativi legati alla mancanza di una necessaria vigilanza e di un segnale di attenzione da parte dell’Ente che permetterebbero di far convivere al meglio le varie realtà sociali ed economiche presenti nelle zone interessate.

“In ambedue i parchi  la sera fino a tarda notte si mangia, si balla, si beve;  ci sono anche serate di intrattenimento. Fin qui tutto a posto ma chi vigila su tutta quella gente? I cittadini residenti nelle zone circostanti sono costretti al mattino a fare pulizia di montagne di cicche di sigarette, di siringhe, di cannucce di plastica e a pulire zone improvvisate di bagni pubblici a cielo aperto all’interno e all’esterno dei parchi stessi, perfino su proprietà private”,  dichiara Rosaria Ciancaione.   “C’è esasperazione da parte  dei residenti, dei turisti e dei titolari di altre attività che sono insediate nella zona”, prosegue la capogruppo, “e la cosa che fa più effetto è che nonostante  le sollecitazioni l’amministrazione comunale si limita ad emanare ordinanze  ma  nulla  fa  nell’azione quotidiana affinchè  siano rispettate  le autorizzazioni rilasciate per l’esercizio delle attività presenti nei due parchi che prevedono una serie di prescrizioni peraltro contenute nello specifico regolamento”.

“All’amministrazione comunale Articolo Uno dice che Leggi, Regolamenti, Ordinanze, come quella  dal titolo sicuramente accattivante emanata il 30 giugno per disciplinare l’intrattenimento musicale,  non sono minimamente  sufficienti  a garantire  il rispetto delle regole di civile convivenza. Occorre che il Comune sia presente sul territorio, che intervenga direttamente e in sinergia con  le altre forze dell’ordine  per evitare  di arrivare a questo stato di cose e a comportamenti di intolleranza che già in più di un’occasione si sono verificati, come rimarcato dai residenti.   Basta con i proclami, l’amministrazione comunale  deve agire per tutelare tutti i cittadini contemperando ogni  esigenza e, soprattutto, per evitare di esasperare gli animi con persone che rischiano  anche di compromettersi e questo, conclude Rosaria Ciancaione,  in un Paese civile non è consentito”.

 

 

 

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