“Dall’idea del libro ad oggi – racconta Camillo Cerasi – sono passati circa 5 anni. È stato un lavoro duro. Scrivere di basket è semplice perché è sempre sulla bocca di tutti e le informazioni si reperiscono più facilmente, mentre scrivere di calcio è più difficile perché c’è meno visibilità e le notizie sono scarse. Nel libro ho cercato di confrontare i vari campionati e le loro evoluzioni. Per esempio nel passato la Promozione era il quarto campionato italiano, oggi è il settimo”.
Storie, foto, stralci di articoli di giornale, le schede dei vari campionati e tante curiosità. Spazio ai rosetani che hanno giocato con la Rosetana e a coloro che sono riusciti a sfondare nel calcio italiano (serie C, B e alcuni anche in serie A): Gabriele Matricciani, Giuseppe Lelj, Mauro Pincelli, Mino Bizzarri, Daniele Di Donato, Daniele Ferretti, Marco Croce, Daniele Croce, Luca Lulli, Jacopo Dezi.
Una dedica speciale a Silvino D’Emilio e Diego Giannascoli, due uomini che hanno dato tanto al calcio rosetano insegnando i fondamentali a tanti ragazzi.
Il libro può essere acquistato domani pomeriggio al Palazzo del Mare in occasione della sua presentazione o nella sede dell’A.S. Roseto Calcio. I ricavi verrano utilizzati per la realizzazione di una palestra per i ragazzi della scuola calcio. Al suo interno tante le curiosità e storie particolari: per esempio quella di Marco Masoni, calciatore degli anni ’70 che, con i premi partita, finanziava Lotta Continua e che poi morì suicida a 40 anni, o quella di Antonino Belnome, una vita tormentata, dal calcio ai vertici della ‘ndrangheta, poi pentito e ora vive sotto protezione.
“Sono un appassionato di calcio da sempre – precisa il Sindaco Pavone – e questo libro è davvero un’iniziativa lodevole perché mancava un volume che raccontasse la storia del calcio. Penso possa avere un buon successo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’Assessore allo Sport Mirco Vannucci. “Finalmente il Roseto calcio ha una storia scritta grazie a Camillo Cerasi e all’A.S.Roseto. Novantacinque anni di storia da leggere”.
Luca Venanzi