Con questa nota intendo comunicare la mia immediata autosospensione dal Partito Democratico e dai ruoli di componente del direttivo dell’Unione comunale e dell’assemblea regionale.
Fino a un mese fa mai avrei immaginato di scrivere questa lettera perché credo che il Partito Democratico mi rappresenti nei valori e nei principi costitutivi.
Ma un partito che si propone di rappresentare lo sviluppo e la realizzazione dell’Ulivo come soggetto e progetto di centrosinistra non può permettersi di isolarsi, come accade a Roseto, allontanandosi da tutte le altre forze del centrosinistra.
La mancanza di una coalizione in vista delle prossime elezioni comunali, come a più riprese ho fatto presente nel direttivo dell’Unione, non è accettabile ne’ condivisibile.
In più di una riunione qualcuno, anche tra i “decani” del partito, si è chiesto come mai a Roseto il PD non riesca a recuperare attrattività’ o perché una coalizione con le altre forze del centrosinistra, che sembrava cosa fatta, addirittura annunciata il 27 luglio scorso, si sia dissolta come neve al sole in meno di un mese.
Domande che impongono una riflessione, un approfondimento critico, perché se ci si limita a “raccontare” l’accaduto, senza cercare di capire le cause (interne o esterne che siano), vuol dire che c’è rifiuto al confronto e che, mai, per tornare al punto, saranno comprese le ragioni di questo difetto di attrattività.
Nel 2011 l’isolamento del PD ebbe la pesante conseguenza della sconfitta elettorale e la Città, guidata dal centrosinistra sin dal 1974, a partire dall’amministrazione del Sindaco Giovanni Ragnoli, fu consegnata nelle mani del centrodestra.
Credo che per non ripetere gli errori di cinque anni fa necessiterebbe lavorare con impegno e convinzione insieme alle altre forze del centrosinistra, per costruire un progetto politico che si muova intorno al cittadino e che ascolti la voce del popolo, della gente comune.
Non posso essere d’accordo con la linea suicida che ha sposato la segreteria decidendo di andare avanti da soli, a prescindere da una coalizione, da un’alleanza per il governo della Città.
Io credo che questo abbia a che vedere con una visione limitata dello scenario politico rosetano e non penso che basti dire “gli altri verranno”, come qualcuno sostiene nel partito, perché per aggregare e mettere insieme idee e progetti occorrono pari dignità e, soprattutto, un pizzico di umiltà.
Non voglio, infine, entrare nel merito dei fatti accaduti al momento della preparazione delle primarie e di come si sia arrivati ad approvare a maggioranza (non all’unanimità) il relativo regolamento. Sarebbe troppo avvilente ma da ciò che si è verificato ho avuto la chiara dimostrazione che il Partito Democratico a Roseto non ascolta, non condivide, non coinvolge.
Concludo questa breve nota sottolineando che, allo stato, l’unica decisione possibile per me sia l’autosospensione.
Rosaria Ciancaione