RIORGANIZZAZIONE DEL PARTITO E ALLEANZE, LE PRIORITA’ DEL NUOVO SEGRETARIO DEL PD ROSETANO SIMONE ALOISI

 

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Il neo segretario del Partito democratico di Roseto, Simone Aloisi, propone le linee politiche del suo mandato.

“Voglio ringraziare, innanzitutto, i due segretari che mi hanno preceduto: Massimo Felicioni e Simone Tacchetti”, esordisce Aloisi, “per il lavoro di ricostruzione che hanno svolto in questi anni all’interno del partito, riportando il Pd alla guida della nostra città”.

Priorità assoluta: la riorganizzazione del partito.

È l’obiettivo che si è posto Simone Aloisi, confermato alla guida del Pd rosetano al termine del congresso comunale del partito che tenutosi nei giorni scorsi.

“Il Pd deve tornare a essere un partito inclusivo e aperto”, sottolinea il segretario,  “che torni a discutere con i cittadini e che sia presente sul territorio attraverso iniziative tematiche posizionando  gazebo non solo a Roseto capoluogo ma anche nelle frazioni”. Una presenza capillare, quindi, affinché il primo partito della città torni a interessarsi in maniera concreta dei problemi di Roseto e dei suoi abitanti, cercando di dare un contributo di idee ma anche un apporto concreto “sporcandosi le mani”.

“Faremo in modo”, aggiunge il nuovo segretario del Pd rosetano, “di creare anche a Roseto il gruppo delle magliette gialle, che dovranno operare in sinergia con l’amministrazione comunale per far sì che la nostra città sia sempre più bella. Inoltre, lavorerò per creare una segreteria operativa e rappresentativa della varie anime del Pd, usando lo stesso spirito collaborativo che si sta concretizzando nell’azione di governo cittadino”.

Il passo successivo sarà verso la questione politica

La seconda questione è quella politica, che procederà, comunque, di pari passo con quella amministrativa. “La fase amministrativa deve continuare ad andare avanti spedita”, conclude Aloisi, “perché il voto dei rosetani ha fornito precise indicazioni e noi non possiamo mettere in discussione la volontà popolare. Ma  questo non esclude che il Pd inizi a riflettere su una prospettiva di alleanze con quei partiti che fanno parte dell’alveo del centrosinistra: ma solo, ribadisco, con chi è organico al centrosinistra a ogni livello. È giunto il momento di segnare un solco tra chi fa parte del centrosinistra e chi invece, di fatto, opera nella fazione opposta e, per ovvi motivi, non può stare con noi”.

 

 

 

 

 

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