L’inizio di numerosi cantieri relativi al progetto Bike to Coast, percorso ciclabile che, una volta ultimato, unirà la costa abruzzese da Martinsicuro a San Salvo, porta con se numerose polemiche, spesso frutto di scarsa condivisione dei progetti e di una scarsa conoscenza, soprattutto da parte degli operatori economici, dei vantaggi del ciclismo in bicicletta e della mobilità ciclistica urbana.
In altre realtà, europee e nazionali , gli investimenti per infrastrutture ciclabili hanno ricadute immediate sui territori, e l’investimento così si ripaga in un solo anno di maggiori fatturati.
Il giro d’affari legato al cicloturismo in Europa vane 44 MILIARDI di Euro .
Maggiore appeal turistico delle località, miglioramento delle condizioni urbane , creazione di nuove occasioni imprenditoriali, questi solo alcuni degli aspetti che contraddistingono le città, e i territori, che hanno scelto di essere “bike friendly”.
Nel caso della ciclovia adriatica, e in particolare nel caso di Roseto degli Abruzzi, la realizzazione della ciclabile costiera, che unirà la cittadina adriatica ai percorsi già esistenti (o in via di completamento) di Giulianova e Pineto, va a colmare una sorta di “isolamento” che impediva a cittadini e turisti di locali di spostarsi, in maniera sostenibile e in sicurezza, lungo la costa, e ai cittadini e turisti delle altre località di raggiungere in bicicletta la città delle rose, per assistere ad eventi, fare acquisti nei negozi, godere delle caratteristiche naturali della Riserva del Borsacchio o delle spiagge sabbiose del litorale rosetano.
Purtroppo non si è ancora ben compreso quali potenzialità di sviluppo economico porti la realizzazione della ciclabile costiera .
Roseto in questi decenni è rimasta molto indietro facendosi del male da sola ed il turismo non si rilancia con 5 o 10 parcheggi in più od in meno.
Servono prospettive per il futuro in linea con i tempi e le esigenze di cittadini e turisti.
I comuni a noi vicini ,dove la ciclabile è continua, hanno potuto contare su un prodotto turistico mare/bici che attrae sempre più, e i cittadini possono sposarsi molto più agevolmente senza auto non solo nel tempo libero ma anche e soprattutto per gli spostamenti quotidiani.
Esempio chiave Pineto che ha visto i flussi turistici aumentare costantemente insieme al numero dei residenti in controtendenza con il comune di Roseto.
Le strutture ricettive con un minimo investimento economico possono diventare riferimento per cicloturisti; ristoranti e negozi che, con menù e prodotti dedicati e cicloparcheggi custoditi, possono attirare i ciclisti; stabilimenti balneari che, grazie alla posizione privilegiata lungo il tracciato bike to coast, potrebbero diventare riferimento per le diverse esigenze del turista, dai servizi strettamente balneari, a quelli ristorativi, fino all’assistenza turistica/tecnica; ecc., il tutto con una destagionalizzazione della domanda turistica che permetterebbe di prolungare la “stagione” ben oltre i tre mesi estivi canonici.
Di certo, ad oggi, a volte la qualità progettuale ed esecutiva di alcuni tratti di ciclovia già realizzati lascia un po’ a desiderare, ma occorre non fossilizzarsi sulle eventuali criticità, che vanno comunque risolte, ma avere una visione strategica di un prodotto turistico che, nei prossimi anni, farà diventare l’Abruzzo, e la provincia di Teramo, un riferimento di livello internazionale.
Chiediamo quindi un incontro fra FIAB, Ciclat e Comune di Roseto per contribuire a migliorare ed ottimizzare una così importante opera, portando con noi l’idea di intitolare il tracciato a Franco Sbrolla , un alfiere della mobilità sostenibile nella nostra città.
Marco Borgatti Presidente FIAB Roseto