Nella giornata di ieri un ragazzo richiedente asilo , Elia , è stato aggredito verbalmente con pesanti insulti e sputi alla fermata del pullman di CastelNuovo da quattro uomini scesi da una macchina.
Elia è solo uno degli uomini che da tempo vivono in un residence a Roseto. Un uomo buono. Un uomo povero nato in un altro paese, in Camerun , un uomo che ha attraversato il deserto , un uomo che ha vissuto nelle carceri in Libia fra tortura e morte. Un uomo fuggito per fortuna dalla morte, salvato come tanti nel mediterraneo. Di questo è grato al nostro paese.
Nonostante tutte le sofferenze non ha mai perso il sorriso e la voglia , da povero , di aiutare gli altri poveri insieme a tutti i ragazzi che vivono con lui nel residence di Roseto. Nel suo anno trascorso con noi è partito volontario con Le Brigate di Solidarietà ad aiutare terremotati , è stato fra neve e fango ad aiutare anziani e famiglie isolate, è stato nelle riserve e nei parchi a rimediare ai danni fatti da tutti noi. E’ sceso in strada a manifestare per la nostra acqua e per i disastri degli incendi del Morrone.
Aggredire un buono è solo istigare una “guerra tra poveri” . Il mondo di oggi sta perdendo la possibilità di tornare all’umanità, perché ci impedisce di vedere qual è la differenza vera, l’unica distinzione che subiamo, sfruttati e sfruttatori.
Dobbiamo lavorare insieme , senza distinzioni e rendere questo episodio solo un momento per cambiare una percezione distorta dettata solo da chi non ha altri argomenti per giustificare il non fatto.
Elia è un uomo come tutti noi. Un uomo che non ha colpe.
Molte realtà si stanno mobilitando e nei prossimi giorni ci saranno volantinaggi e manifesti ed anche dal comune di Castellalto sono arrivati messaggi di solidarietà.
Marco Borgatti