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PRATI DI TIVO. La storia infinita con un lieto fine da suggellare!

Scrivo spesso della stazione sciistica di Prati Di Tivo. Cerco di seguire le vicende e spesso vengono strumentalizzate dalla politica. Infatti sono diversi gli interventi di politici in questo periodo tutti intenti a voler salvare la stazione dalla chiusura definitiva. E ‘pacifico ci mancherebbe, se non fosse per il fatto che ci sono le elezioni regionali e tutti sposato le cause disastrate. La mia domanda nasce spontanea. Dove sono finiti quei candidati eletti alle scorse politiche di marzo 2018 che andarono a farsi i selfie ai Prati tutti pieni di sé e delle loro buone intenzioni? Nessuna traccia! È difficile poter spiegare in poche parole quello che sta succedendo per avviare gli impianti di risalita della frazione di Pietracamela. Un patrimonio pubblico di oltre 20 milioni di euro. Senza annoiarvi con le gestioni degli ultimi anni, che hanno visto debacle di ogni tipo, dalla Siget che lasciò senza pagare il canone pattuito ( per poi rientrare a rate nel tempo e di questo in pochi ne parlano), fino al consorzio degli albergatori che arrivò secondo nell’ultima gara d’appalto, dove i soci partiti in numero corposo rimasero in 2, che non hanno ad oggi pagato nessun canone ed anche qui nessuno si è sbilanciato più di tanto visto che gli stessi che si lamentano sempre sono quelli che poi sono scappati dopo l’inizio di questa gestione ma non hanno mancato di fotografarsi di fronte all’impianto a suo tempo, per rivelarsi salvatori della patria, quella patria che hanno poi disonorato non rispettando gli accordi. Lo scorso anno, credo anche per la prima volta c’è stata la gestione diretta della GTS. I grandi problemi sono stati la poca neve di dicembre e gennaio, e la mancata messa in sicurezza della stazione che con troppa neve metteva a repentaglio il piazzale Amorocchi che dopo le ultime vicissitudini abruzzesi (vedi purtroppo Rigopiano) nessuno si prende più responsabilità se non ci sono le condizioni. Sta di fatto che la gestione diretta ha dato frutti contro ogni più rosea aspettativa. La Provincia insieme agli altri soci, dopo l’ultima gestione curata dal commercialista Sergio Saccomandi, che si è dovuto improvvisare gestore in prima persona degli impianti, e nel frattempo aveva risanato la società chiudendo ogni sorta di pratica bancaria, facendo approvare gli ultimi 3 bilanci societari e facendo ripartire, onore al merito la stazione sia d’inverno che d’estate, il 31 ottobre ha presentato le dimissioni, che non solo non sono state respinte, (visto che le promesse non erano state mantenute dai soci della GTS, come la manutenzione da fare per tempo del pilone e del calderotto, oltre la manutenzione obbligata della cabinovia per passare dal trasporto estivo a quello invernale, ma gli O’bellx non erano ancora stati ordinati e dei nuovi cosiddetti cannoni sparaneve, neanche l’ombra), ma i soci, hanno inserito 2 nuovi amministratori, si avete letto bene 2 amministratori, per gestire la società, che Saccomandi aveva gestito da solo, rinunciando per mesi al suo compenso, e diventando direttore dell’impianto riuscendo a sviluppare grazie alla collaborazione dei dipendenti e di tutti coloro che hanno sempre creduto nel suo funzionamento, delle capacità di gestione che hanno permesso di chiudere la stagione addirittura in attivo, pagando tutto e tutti. Quello che vi dico è tutto scritto, non lo dico io. Due amministratori in questa società non servono, questo è sicuro. Infatti l’importo assurdo richiesto inizialmente di 80 mila euro servono per coprire i costi di gestione della società, tra comensi degli amministratori e revisori dei conti. Basta un solo amministratore, capace di portare avanti la gestione in modo oculato. Lo potrà fare ancora meglio quando la stazione con gli O’bellx (capsule sistemate a distanza che permettono il distacco della neve in remoto per evitare valanghe e mettere in sicurezza l’area) darà maggiori possibilità di apertura degli impianti che lo scorso anno sono stati davvero ridotti per il pilone dovuti sostanzialmente alle condizioni meteo ed alla mancanza di sicurezza (esistono per la prima volta dati statistici grazie sempre al nivologo ed alla gestione di Saccomandi pubblicati per la trasparenza anche sul sito della GTS che oggi non è più online per costi eccessivi,dicono!). Adesso tutti a puntare il dito contro la Siget. La colpa non è loro! La colpa è di tutti, perché in questi anni, tutti a sentir parlare si sentivano in grado si poter e saper gestire l’impianto a fune, solo perché avevano sentito qualche storia o avevano vissuto qualche momento insieme a coloro che hanno sempre lavorato su quegli impianti. Sta di fatto, che almeno la Siget ci ha provato a farsi avanti, gli altri a chiacchere tutti bravi, ma quando hanno avuto la possibilità dopo neanche un mese sono scappati tutti. La Siget avendo locali commerciali sul posto, credo, anzi sono convinto che abbia tutto l’interesse a che gli impianti siano aperti, in quanto sono maggiori le persone che girano nel piazzale e a Prati di Di Tivo nelle strutture alberghiere, che ormai sono davvero poche e fatiscenti. E’ sempre la Siget che organizza eventi musicali, sportivi e di intrattenimento durante tutto l’anno attirando turismo pendolare, e molte attività limitrofe vivono di riflesso lavorando anche loro. Credo che un minimo di solenzio non guasterebbe se proprio nessuno vuole dire grazie. Dopo la rinuncia li vorrebbero al patibolo, ma nessuno ha fatto almeno il passo che hanno fatto loro. Questa è una grande verità. Innegabile che il proprietario della Siget sia un imprenditore, e deve valutare prima di tutto i suoi interessi, pertanto avrà fatto le sue valutazioni ed avrà ritenuto opportuno non portare avanti una trattativa, e non un accordo firmato come si vuole lasciar intendere. Nel frattempo, la manutenzione alla cabinovia è quasi finita e a fine settimana verranno riconsegnati i lavori. In questa fase comunque, il Presidente della Provincia Diego Di Girolamo, unitamente al Sindaco di Pietracamela Petraccia, e l’amministratore delegato Di Natale, hanno portato avanti una trattativa con un imprenditore della provincia di Ascoli, la Marco Finori srl, e dopo una settimana sembra che l’accordo sia ormai questione di ore,e se tutto va per il meglio entro fine mese l’impianto della cabinovia e del tapis roulant verranno riaperti. L’operazione sembra sia stata accettata per 20 mila euro ed una grande operazione di promozione fino al 30 settembre 2019 in attesa del bando pluriennale! Ce lo auguriamo tutti in attesa di dare continuità a questa storia infinita.
Hai visto mai?

Enzo Santarelli

Direttore editoriale.

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