PIANO PARTICOLAREGGIATO, L’ARCHITETTO DI RICO HA FIRMATO: “UNO STRUMENTO URBANISTICO CONDIVISO CON LA CITTÀ”

 

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L’architetto Beniamino Di Rico, docente di Urbanistica in diverse facoltà di Architettura tra cui università D’Annunzio, a Pescara, e La Sapienza, a Roma, ha firmato questa mattina il contratto per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura relativi alla redazione del Piano particolareggiato del capoluogo di Roseto degli Abruzzi.

Il professionista si occuperà di un intervento di urbanistica specifico: l’area interessata va dalla via Adriatica, provinciale per Montepagano, a nord e fino alla Statale 150, a sud e dalla ferrovia al margine collinare.

Con il nuovo Piano particolareggiato saranno definite le volumetrie, isolato per isolato, con le quali valutare ristrutturazioni, demolizioni e ricostruzioni. Saranno riviste le norme sulle distanze tra fabbricati e, inoltre, saranno valorizzati gli spazi pubblici, con la definizione dell’arredo urbano, e disciplinate le zone a traffico limitato.

“Sono estremamente orgoglioso”, dice il sindaco, Sabatino Di Girolamo, “di poter contare sulla grande professionalità dell’architetto Di Rico che ci ha promesso la consegna del Piano nel giro di sei mesi. Il suo apporto tecnico consentirà alla città, e in particolare a Roseto capoluogo, di migliorare l’aspetto architettonico degli edifici e, di conseguenza, darà il via a un positivo impulso alle ristrutturazioni. Inoltre, ci saranno positive ricadute sul bilancio del Comune, in quanto potranno arrivare introiti per la legge Bucalossi. E’ questo un altro punto programmatico della mia amministrazione che arriva al traguardo e i suoi benefici effetti saranno presto visibili a tutti i rosetani”.

“Nessuno sarà tenuto fuori dal processo di questo Piano che sarà uno strumento trasparentissimo”, ha affermato l’architetto Beniamino Di Rico, “Ciascuno, nei ruoli che ricopre nell’amministrazione, come portatore di interesse o come cittadino, sarà chiamato a contribuire. Quest’amministrazione non farà piani da appendere al muro, come, non a Roseto, ma nella storia dell’urbanistica qualche volta è stato fatto, ma progetti operativi che servono a dare linfa vitale all’economia di questa città e a risolvere i problemi dei cittadini”.

 

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