Stagione 2013-2014, legadue silver. Roseto-Chieti, 1 dicembre 2013. Entrambe le tifoserie sono presenti sulle tribune. Classici sfottò, nessuno scontro, la partita prosegue tranquilla. All’improvviso un giovane tifoso rosetano elude i carabinieri (che potevano benissimo fermarlo, se volevano) e tira giù uno striscione teatino e se lo porta via. Attimi concitati, ma il tutto si risolve in breve tempo. Vince Chieti e tutto fila liscio. Prima del derby di ritorno, in programma il 16 marzo 2014, l’osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive vieta la vendita dei biglietti ai tifosi rosetani. Tutti insorgono. Il prefetto si incontra con i presidenti delle rispettive società e si decide di vendere 400 biglietti nominativi ai rosetani. Misure di sicurezza assurde al PalaTricalle, più che una partita sembrava una guerra. Gli animi dei tifosi sono già surriscaldati dalla decisione dell’osservatorio, poi ritirata. Dentro il PalaTricalle viene venduto dell’alcol (un suicidio!), ma comunque non succede nulla, a parte i classici sfottò. Sul finale Deloach, allora in forza al Chieti, va sotto la curva a provocare i tifosi rosetani che, sbagliando, reagiscono staccando i seggiolini dalle tribune e buttandoli in mezzo al parquet. È un caos.
Nella stagione successiva, 2014-2015, l’osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive classifica Chieti-Roseto come partita a rischio e dispone il divieto di vendita dei biglietti ai rosetani. Al PalaTricalle una curva è vuota. Al ritorno stesso provvedimento per i tifosi teatini, senza che le società dicessero nulla. Ora siamo alla terza stagione, in serie A2. Ritorna il derby, domenica 15 novembre alle ore 18 al PalaMaggetti e, con esso, il divieto di vendita dei biglietti per i sostenitori chietini. “Con grande rammarico la società prende atto della decisione presa dagli organi di competenza e si adeguerà alle prescrizioni ordinate”. Non sono d’accordo. Così si uccide lo sport. Le società dovrebbero ribellarsi a questa decisione, insieme! Non è bello vedere un derby senza il pubblico ospite.
Luca Venanzi