Il primo cittadino risponde alle accuse di Pd ed Abruzzo Civico sull’ultimo Consiglio comunale spiegando come le opposizioni abbiano meschinamente fatto mancare il numero legale
“Siamo rimasti esterrefatti nel leggere i comunicati di Pd e Abruzzo Civico Roseto in merito a quanto accaduto nel corso dell’ultimo Consiglio comunale. Infatti strumentalizzare, come loro solito in maniera becera, l’assenza di un Consigliere per motivi di salute è l’ennesima dimostrazione della pochezza di idee e della scarsa sensibilità, per non dire umanità, di certi soggetti” dichiara il Sindaco di Roseto degli Abruzzi, Enio Pavone.
“Solo i problemi di salute, peraltro non preventivabili, che hanno interessato un Consigliere di maggioranza hanno fatto mancare il numero legale su di un provvedimento, quello relativo al punto 3 (assegnazione di aree ad edilizia residenziale pubblica – individuazione aree da cedere art. 2 comma 1 del “regolamento per la concessione del diritto di superficie e per la cessione del diritto di proprietà sulle aree destinate alla Erp”), che tra l’altro era semplicemente un elenco di aree destinate ad edilizia residenziale pubblica previsto già dal PRG del 1990 e da un regolamento approvato, proprio dal Pd nel 2008” sottolinea il primo cittadino rosetano.
“Pertanto non c’è niente di “strano e sconosciuto”, ma tutto è stato fatto in maniera lineare ed alla luce del sole, come nostro costume – prosegue il Sindaco Pavone – purtroppo però devo riscontrare come, ancora una volta, la scarsa sensibilità ed il menefreghismo verso la collettività che la minoranza dimostra, malgrado gli accordi presi in sede di Consiglio da tutte le parti, ha portato a rinviare di qualche giorno l’approvazione di un provvedimento atteso da tempo da tutti noi e che permetterà di calmierare i prezzi degli immobili nella nostra città”.
Il primo cittadino ci tiene a sottolineare, anche se non ve ne sarebbe bisogno, come la delibera in oggetto sia perfettamente lecita e regolare e che “solo delle persone in malafede hanno cercato di creare “terrorismo politico” nei confronti di alcuni consiglieri, facendo balenare l’idea che alcuni organi amministrativi si volessero in qualche modo arrogare poteri che non gli spettano…niente di più falso! Infatti i poteri di Consiglio, Giunta, Sindaco e Dirigenti sono disciplinati dalle leggi e solo la legge li può modificare, non certo il Consiglio comunale” precisa il primo cittadino rosetano.
“L’Amministrazione comunale che ho l’onore di guidare sta procedendo in maniera decisa cogliendo tutti gli obiettivi che si era prefissata e che erano scritti nel programma amministrativo che sarà completato, come promesso alla cittadinanza, entro maggio 2016. Ciò – aggiunge il Sindaco di Roseto degli Abruzzi – ci permetterà di ripresentarci dinanzi agli elettori con le “carte in regola”, chiedendo ancora una volta di riporre in noi la propria fiducia, cosa che certamente loro avranno difficoltà a fare dopo anni di opposizione inesistente nei fatti e nei contenuti! Proprio per questo comprendiamo il loro nervosismo ed il fatto che si attacchino a qualsiasi cosa pur di fare polemica, anche perché continuano a barcamenarsi tra mille difficoltà nell’individuare un candidato credibile per la guida della nostra città, mentre noi procediamo spediti centrando importantissimi risultati per la città, da ultimi lo smantellamento dell’antenna-traliccio di Montepagano e la partenza, in tempi brevi, della raccolta differenziata su tutto il territorio…tutti successi che li mettono dinanzi alle proprie mancanze e li costringono a fare i conti con quanto, in decenni di governo cittadino, non sono riusciti a realizzare” .
Tirato in causa anche il Consigliere comunale Alberto Caporaletti ha voluto puntualizzare quanto accaduto: “mi spiace constatare che un problema famigliare, che mi ha costretto a lasciare in fretta e furia in Consiglio, tanto da aver abbandonato in aula anche la giacca ed alcuni effetti personali, sia stato strumentalizzato dalle opposizioni, anche perché, prima di dovermi allontanare dall’assise so che era stato raggiunto un accordo, tra tutte le parti, per votare assieme il punto. Evidentemente però era troppo ghiotta, per alcuni di loro, l’opportunità di strumentalizzare questa vicenda per non approfittarne, tanto da non farsi scrupolo di rimangiarsi quanto deciso! A mio modo di vedere si tratta di una vicenda molto grave sia a livello politico che a livello umano”.
Roseto 17/06/2015