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Il 1° ottobre, presso la Fondazione Pescarabruzzo in Corso Umberto I, alle ore 17, si inaugura la mostra documentaria L’ABRUZZO NELL’ARCHIVIO STORICO DEL BANCO DI NAPOLI, tratta dalla più grande raccolta archivistica bancaria esistente al mondo.
La mostra si terrà a Pescara, presso la sede della Fondazione Pescarabruzzo, dal 1° al 21 ottobre e a Teramo, presso la Biblioteca Provinciale Melchiorre Dèlfico dal 5 novembre al 13 dicembre.
In occasione della Giornata Europea delle Fondazioni si terrà l’opening, che vedrà come illustri relatori il presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio; il presidente della Fondazione Tercas, Mario Nuzzo; il presidente della Camera di Commercio di Pescara, Daniele Becci; il presidente della Provincia di Teramo, Domenico Di Sabatino; il presidente dell’Istituto Banco di Napoli – Fondazione, Daniele Marrama; il direttore generale dell’Istituto Banco di Napoli – Fondazione, Antonio Minguzzi; il coordinatore dell’Archivio Storico dell’Istituto Banco di Napoli – Fondazione, Eduardo Nappi; il dirigente del Settore Cultura della Provincia di Teramo, Antonio Falmminj; il soprintendente archivistico di Abruzzo e Molise, Elena Glielmo; la curatrice della mostra, Anna Maria Censorii.
“A Pescara e a Teramo, in due luoghi tra i più significativi per le attività del Banco di Napoli, desideriamo compiere un ulteriore passo verso una sempre più stretta collaborazione tra la Fondazione e il territorio in cui essa è chiamata ad agire, mostrando e valorizzando le memorie di fatti, persone e luoghi così puntualmente preservate nei nostri documenti”, afferma il presidente dell’Istituto Banco di Napoli – Fondazione, Daniele Marrama.
Fonte inesauribile e di primaria importanza per lo studio di numerose discipline, non solo economiche, e per la ricostruzione storica di vicende riguardanti l’Italia e in particolare il Meridione, l’Archivio Storico del Banco di Napoli conta circa 300 stanze dove sono custoditi i libri contabili degli otto banchi pubblici sorti a Napoli tra il quindicesimo e il diciassettesimo secolo, dalla cui fusione, nel 1809, nacque il Banco delle Due Sicilie che con l’Unità d’Italia si chiamerà Banco di Napoli. Della contabilità facevano parte le bancali, paragonabili agli attuali assegni circolari o di conto corrente sui quali, però, veniva trascritta la causale dei pagamenti: è possibile così risalire a tutto ciò che riguarda la vita economica, sociale ed artistica di Napoli, dell’Italia e di varie nazioni estere per oltre cinque secoli.
“È stato quindi possibile, grazie alla documentazione conservata presso l’Archivio Storico e della ricerca fatta, ricostruire piccoli “pezzi” di storia riguardanti una terra come l’Abruzzo, patria di numerosi uomini illustri, come Ferdinando Galiani e Melchiorre Dèlfico e scenario di importanti avvenimenti che l’hanno vista protagonista nel corso dei secoli”, afferma il responsabile dell’Archivio Storico dell’Istituto Banco di Napoli – Fondazione, Eduardo Nappi.
Il Consigliere abruzzese dell’Istituto Banco di Napoli – Fondazione, Gabriele Rossi, si dice onorato della scelta fatta quest’anno per l’Abruzzo. “Nel 2014, in Consiglio di Amministrazione, è nata l’idea di organizzare singoli eventi finalizzati a portare l’archivio storico dell’Istituto nelle sei regioni meridionali peninsulari. Da qui le mostre già realizzate in Molise e Calabria. Da diversi anni la Fondazione interviene a sostegno di iniziative di istituzioni abruzzesi come l’università D’Annunzio, la ricerca sul cancro della Oncoxx Biotech, il Centro studi don Silvio De Annuntiis, il gruppo Claricantus di Atri, il Forum delle associazioni familiari, etc.”.
La curatrice della mostra, Anna Maria Censorii “Vengono esposti in mostra circa settanta documenti bancari corredati di un ricco apparato iconografico. L’esposizione è strutturata in tre sezioni: Genesi del Banco di Napoli, Fonti per l’arte, Frammenti di storia. Nella prima parte si trovano documenti che testimoniano la genesi del Banco di Napoli, le succursali e i palazzi, sedi storiche del Banco nelle città di Pescara e Teramo. Nella seconda, le opere d’arte ancora conservate nella chiesa della SS. Annunziata di Sulmona, nella chiesa SS. Trinità di Caramanico e di quelle purtroppo perdute. Nella terza, frammenti di storia per ricordare le passate fiere di Lanciano e Castel di Sangro, il commercio dell’oro rosso abruzzese, la fortezza militare di Pescara e il Forte spagnolo dell’Aquila, il ”riscatto” di schiavi abruzzesi rapiti dai musulmani e portati in Algeria e Tunisia, l’insediamento risalente alla metà del XIII secolo della comunità arbëreshë o italo-albanese a Villa Badessa frazione di Rosciano (PE), i dazi nel settecento denominati arrendamenti, il misterioso e prezioso organo di Gagliano Aterno (AQ), i prestiti per l’ampliamento del Real Collegio dell’Aquila e per la costruzione della strada da Teramo a Montorio, ed ancora altri frammenti sulla realizzazione della strada ferrata da Pescara a Napoli anche denominata la Transiberiana d’Italia”.
Scopo della mostra è quello di dare lustro alla terra d’Abruzzo attraverso la ricerca diretta sulle fonti e di invogliare eventuali ricercatori e studiosi alla scoperta della storia attraverso una realtà come l’Archivio Storico del Banco di Napoli.
La mostra è iniziativa di: Istituto Banco di Napoli – Fondazione
Con il contributo di: Fondazione Pescarabruzzo
Col sostegno di: Camera di Commercio – Marina di Pescara; Fondazione Tercas
Col patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo; Consiglio Regionale d’Abruzzo; Provincia di Teramo; Associazione Culturale Villa Badessa; ANAI, Associazione Nazionale Archivistica Italiana; Comune di Rosciano
Organizzazione di: Associazione Culturale ConVerso
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