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LA VIGILIA DI VERONA-ROSETO

La curva nord (Foto di Stefano Varani)
La curva nord (Foto di Stefano Varani)

Il basket è bello perché a volte è imprevedibile, come lo scorso anno quando si andò a Treviso espugnando il Palaverde. Un’altra stagione però, un’altra squadra. C’era un certo Jackson che giocò una delle sue migliori partite. Domani la Mec-energy Roseto sarà di scena a Verona, la formazione, a detta di molti, favorita per la promozione in A1. Il roster, infatti, è di tutto rispetto. Giocatori d’esperienza affiancati a giovani interessanti. Il quintetto vanta tre italiani di spessore come Marco Spanghero, Riccardo Cortese e Matteo Da Ros. È completato dai due stranieri: la guardia Rayvonte Rice, da Illinois, e soprattutto la forza fisica sotto le plance di Vitalis Chikoko, lo scorso anno in finale con Reggio Emilia. Anche la panchina non scherza. Lorenzo Saccaggi, Giampaolo Ricci, l’esperto Andrea Michelori, il capitano Boscagin (unico riconfermato) e il giovanissimo Andrea Bernardi. Il coach è una vecchia volpe, un allenatore di esperienza, Marco Crespi. Insomma, per Roseto è quasi una mission-impossible, per la situazione infortuni. Marulli è recuperato e potrà sicuramente dire la sua. Weaver ancora non è al meglio e, giocando da numero 4, rischia di soffrire più del dovuto i lunghi veronesi. Trullo è costretto a schierarlo lì, anche perché non ci sono né Borra né Ferraro. Roseto deve provarci, è ovvio, ma la salvezza si costruirà tra le mura amiche.
Luca Venanzi

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