a cura di Enzo Santarelli
L’otto dicembre temperature permettendo molte stazioni sciistiche abruzzesi apriranno i battenti. Per Prati di Tivo sarà lo stesso? No a quanto pare, in quanto tutto è in stasi in attesa dell’elezione del nuovo Presidente della Provincia. Tutto sembra essere pronto ma manca la giusta spinta alle pratiche per dare il via alla produzione degli O’bellx (strutture all’avanguardia che provocano distacco di neve programmato con esplosioni di ossigeno ed idrogeno) che come da progetto approvato, con determina di dicembre 2017, si faranno produrre da una azienda francese i 12 esemplari che verranno sistemati in punti strategici per mettere in sicurezza tutta la stazione di Prati di Tivo, dagli impianti al piazzale Amorocchi così come le strutture ricettive. Un passo importante, ma la produzione non ha ottenuto ancora il via!
Ogni giorno sembra quello buono, ma quando l’ordine sta per partire in concreto ecco che dopo mesi e mesi si arriva a cavallo della nuova elezione del Presidente della Provincia!
Chiunque arriverà a governare si troverà questa situazione su Prati di Tivo,che apparentemente sembra risolversi, ma è da mesi e mesi bloccata nel limbo. Il progetto è pronto da gennaio, i soldi sono stanziati dal Masterplan, ma ad oggi gli impianti non possono procedere al collaudo, i nuovi cannoni per la neve artificiale ancora non si vedono e la stazione rischia senza gli o’bellx di vedere un’altra stagione compromessa.
La Gran Sasso Teramano che inizialmente sembrava volesse gestire direttamente l’impianto per la stagione alle porte, in attesa del bando pluriennale che verrà espletato nei prossimi mesi e partirà dal prossimo inverno 2019, partecipanti permettendo, si sta muovendo sul filo di lana con l’affidamento della gestione, ascoltando alcune società del settore interessati al management fino alla fine dell’estate 2019. Gl interessati dovranno rispettare le linee guida del futuro bando, dagli impegni economici, ai dipendenti, alla gestione ordinaria e a quella assurda della gestione straordinaria. Voci di corridoio, danno in pole position il ritorno della Sangritana. Società che già in passato ha gestito ottimamente gli impianti, pagando anche cifre molto alte rispetto ai servizi offerti dalla GTS, ed oggi le cifre che si propongono sono molto più apparentemente alla portata. Il ritorno, a meno di smentite categoriche, permetterebbe di tirare un sospiro di sollievo in attesa del bando decennale di prossima presentazione. Pertanto la Gran Sasso Teramano, dopo aver sanato i conti, proceduto all’approvazione dei bilanci dal 2014 al 2016, invece di revocare lo stato di liquidazione e ottenere anticipazione di cassa, visto anche il patrimonio che gestisce per conto dei soci, procede ad un altro salto nel buio in tempi strettissimi, sperando di scrollarsi di dosso la gestione diretta. Potrebbe anche essere la scelta migliore. Solo il tempo potrà dirlo. E se nessuno avrà intenzione di gestirla? Quale sarà il piano B sapendo che il tempo per preparare e far partire la stazione è davvero poco?
Gli altri gestori d’Abruzzo, stanno vendendo e promuovendo le stagionali già da luglio, proponendo offerte e convenzioni, creando dunque liquidità di cassa e nuovi potenziali appassionati, mentre Prati di Tivo deve sottostare ai cambiamenti continui di amministratori, politici e lentezza burocratica che ha ormai messo in ginocchio una località, e ad oggi non si conoscono neanche i prezzi delle giornaliere. Ci auguriamo si riesca a trovare la migliore soluzione nel più breve tempo possibile per riuscire ad avere aperta l’unica stazione sciistica, con impianti all’altezza del compito, del teramano, vista la capacità ricettiva e visto l’amore dei teramani per Prati di Tivo, che nonostante lo stato comatoso di gestione altalenante e senza programmazione trova ancora tanti appassionati che scendono o vorrebbero scendere dalle sue cime.