La peggiore amministrazione della storia rosetana che sarà ricordata per aver fatto l’interesse di pochi amici, per aver aumentato le tasse comunali a fronte di servizi sempre più scadenti, per aver distrutto la macchina amministrativa con il solo fine delle esternalizzazioni, per aver reso il territorio sporco e senza manutenzione, per aver sottratto le spiagge libere ai cittadini,i soli legittimi proprietari e per aver ridotto l’assise civica da luogo di confronto e discussione a luogo di solo scontro in cui vige la legge dei numeri.
Un insieme eterogeneo di personaggi e forze politiche che hanno fatto del trasformismo e del cambio casacca il perno attorno a cui far ruotare la democrazia; quella democrazia che ha reso vuoto il palazzo comunale, che non vede più quel flusso di cittadini ormai stanchi del piagnisteo del sindaco Pavone che, come un disco rotto, ripete ormai da quattro anni e mezzo che ha trovato solo debiti dimenticando che è passata una consiliatura e si è svegliato solo adesso per la campagna elettorale.
Questa amministrazione, tenuta in piede solo dalla brama di gestire il potere e non dalla volontà di governare un territorio, ha calpestato anche le più elementari regole democratiche. Ieri sera il presidente del consiglio ha permesso alla sua maggioranza, senza che vi fosse il numero legale necessario, di dibattere su di un tema come l’autoporto. La minoranza ha saputo di questo argomento venerdì scorso alla conferenza dei capigruppo. Temi di questa importanza vanno condivisi con l’intero consesso altrimenti la minoranza abbandonerà sempre l’aula per non rendersi complice della politica dannosa e pericolosa per la città e per i suoi cittadini da parte di questo centrodestra che mette di fronte a fatto compiuto le altre forze per cercare di ottenerne qualche voto.
Ufficio stampa Partito Democratico
Roseto degli Abruzzi