Aspettiamo il suo arrivo per tutto l’inverno con le giornate che si allungano, il sole, i colori della natura che prendono il posto del grigiore dei mesi freddi. Eppure, nonostante sia la “stagione della rinascita” ed il preludio della tanto amata estate, se ci prende in contropiede la primavera può procurare una serie di fastidi che ci impediscono di godere appieno dei suoi pregi. Ma quali sono i disturbi che vengono accusati con maggior frequenza all’arrivo della primavera? Sicuramente un senso di spossatezza, disturbi del sonno, ipertensione arteriosa, stress, demotivazione, emotività, diminuzione dell’attenzione e della concentrazione, astenia, irritabilità, continui sbalzi di umore, sensazione di “respiro corto” e sindromi depressive. Oltre ad essere sempre più diffuso, il “mal di primavera”, colpisce ormai tutte le fasce della popolazione. Se maggiormente esposti sono anziani e bambini, sono a rischio tutti coloro che conducono vite particolarmente stressanti e caratterizzate da stili di vita sbagliati: persone in forte sovrappeso in primis (36%), a cui si aggiungono manager, imprenditori e coloro che per esigenze di lavoro sono sottoposti a forti e continuati stati di stress (29%) ed i single che, come dimostrano numerose ricerche, conducono vite più sregolate (22%). Tutto ciò è dovuto non all’alternanza delle stagioni in sé, quanto allo sfasamento fra i ritmi “artificiali” che il contesto socioculturale ci impone ed i ritmi della natura che non siamo quasi più abituati a percepire: durante la primavera verrebbe a determinarsi uno sfasamento tra il vissuto soggettivo della persona e quello rimandato dal “risveglio” della natura e di alcuni ritmi biologici e culturali che questa porta con sé. Si assiste, cioè, ad un vivere con disagio l’alternanza delle stagioni là dove esse rimanderebbero ad una modificazione dei ritmi del quotidiano (ore di luce, temperature, ecc.) completamente ignorati dagli inesorabili ritmi e tempi del vivere collettivo, sociale e lavorativo: “Quasi che non ci fosse più il tempo per adeguarsi al tempo”. Siamo talmente abituati a seguire i ritmi “standardizzati” della nostra cultura ed a pretendere conseguentemente da noi stessi un rendimento altrettanto uniforme da aver perso la capacità di adeguarci alle stagioni che cambiano. Umore e stagioni possono in realtà trovare accordo anche nella società frenetica in cui viviamo se sappiamo recuperarne e sfruttarne gli ampi margini di libertà di scelta che questa comunque ci offre. Non possiamo certo adeguare le ore della giornata lavorativa a quelle della luce solare, ma sintonizzare diversamente il nostro soggettivo modo di vivere il tempo recuperando e valorizzando le differenti energie che le stagioni rimandano. Tutti gli esperti concordano sul fatto che la chiave principale per combattere e prevenire il “mal di primavera” è quella di mantenere uno stile di vita sano, cercando di adottare le seguenti misure, in particolare prima e durante l‘arrivo della primavera:
– Dedicare più tempo ed attenzioni a se stessi: fondamentale per il benessere psico-fisico. Bisogna scegliere un momento della giornata tutto per sé da dedicare alla propria cura o ad una propria passione per combattere stress e irritabilità;
– Non lasciarsi prendere dalla pigrizia ed evitare tutto ciò che può sovraffaticare l’organismo;
– Avere un atteggiamento proattivo e partecipativo;
– Rispettare le ore di sonno soggettivo di cui il corpo ha bisogno;
-Tenere una dieta sana ed equilibrata;
– Fare moderato esercizio fisico: almeno 30 minuti di leggera attività fisica al giorno, possibilmente all’aria aperta;
– Condurre una vita ordinata. Per quanto possibile mantenere orari fissi per andare a letto e per i pasti;
– Eliminare le sostanze eccitanti come tabacco, alcool, bevande con caffeina;
– Fare un’attività lavorativa più rilassata, concedendosi delle piccole pause durante le ore di lavoro.
Dott.ssa Michela Staffieri
Psicologa e psicoterapeuta