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FACCIAMO IL PUNTO SULLE DMC

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

A che servono le DMC (Destination Management Company)?
Nella fretta di scaricare il malcontento degli albergatori che ha fatto la Regione Abruzzo nel 2012? Ha delegato Confcommercio a trovare soluzioni locali: associatevi e noi vi diamo la metà di quello che spendete. Però dovete fare un rendicontazione precisa delle attività.
Che attività di marketing potevano fare le DMC? Noi l’anno scorso le abbiamo monitorate. Così rispondiamo al Capo della DMC Borghi di Acquavica Aretusi che ci accusa di non sapere: noi le DMC non solo le abbiamo seguite, sia Borghi di Acquaviva che HAdriatica, la migliore della serie. Erano e sono strutturate fare le sagre paesane, per accontentare i soci, e così hanno fatto.
Quanto alla partecipazione alle due fiere/workshop del 2017, la BIT di Milano e il TTG di Rimini le DMC che abbiamo osservato non avevano materiali adeguati per proporsi ai Buyer presenti, non avevano allotment di camere da proporre, i presenti nello stand Abruzzo non parlavano le lingue, pretendevano di vendere le camere libere in bassa stagione perché quelle di Alta Stagione erano già vendute. Tutto questo considerato cosa può fare l’assessore Giorgio D’Ignazio?
Assessore, a noi servono clienti internazionali ed è necessario fare Progetti promozionali di Destinazione, non di territori ignoti e brand inventati.
Noi abbiamo bisogno di propaganda e promozione all’estero che la DMC non ha fatto. Se non fosse così allora ci dicano cosa hanno fatto con i soldi del co-marketing regionale, perché non vorrei sbagliare ma i soldi, dopo la rendicontazione si trasformano in contributi pubblici. Chi paga la sede della DMC? Chi paga le spese di funzionamento? Non prendiamoci in giro, la pretesa delle DMC di essere “organizzazioni turistiche private” conviene trasmetterla a chi non lavora in ambito balneare, perché magari ci crede. Suggerimenti possibili? Per cominciare le DMC le potevano chiamare APT e invece di usare l’inglese, indicare quale era la missione e quindi pretendere che si occupassero della promozione all’estero perché a quella italiana devono pensarci i comuni. Tocca ai Comuni progettare la comunicazione di destinazione e sono sicuro che Giulianova, Pineto, Roseto … possono fare meglio delle DMC.Perché siamo inquieti? Perché, anche lavorando bene in luglio e agosto non rimediamo le risorse sufficienti per riqualificare e aggiornare le nostre strutture che così degradano. Basta questo per fare capire all’Assessore cosa ci serve.
Visto che gli alberghi, anche quello di Aretusi, presidente della DMC Borghi d Acquaviva, stanno invecchiando, c’è urgente bisogno di clienti nuovi possibilmente facoltosi possibilmete stranieri, per nutrire la fame di turisti che non vengono in Abruzzo nelle ali di stagione (aprile, maggio, giugno settembre, ottobre).Io che tengo aperta l’azienda tutto l’anno ho l’assoluto bisogno di una Roseto nota e famosa, di una Destinazione aperta tutto l’anno perché qui da noi ci sono diversi hotel a quattro stelle aperti tutto l’anno con camere aggiornate. C’è anche un ristorante stellato Michelin che attira clienti senza uno straccio di supporto della DMC. C’è qualcuno che non è d’accordo?

Suggerimenti possibili? Per cominciare le DMC le potevano chiamare APT e invece di usare l’inglese, indicare quale era la missione e quindi pretendere che si occupassero della promozione all’estero perché a quella italiana devono pensarci i comuni. Tocca ai Comuni progettare la comunicazione di destinazione e sono sicuro che Giulianova, Pineto, Roseto … possono fare meglio delle DMC.Perché siamo inquieti? Perché, anche lavorando bene in luglio e agosto non rimediamo le risorse sufficienti per riqualificare e aggiornare le nostre strutture che così degradano. Basta questo per fare capire all’Assessore cosa ci serve.
Visto che gli alberghi, anche quello di Aretusi, presidente della DMC Borghi d Acquaviva, stanno invecchiando, c’è urgente bisogno di clienti nuovi possibilmente facoltosi possibilmete stranieri, per nutrire la fame di turisti che non vengono in Abruzzo nelle ali di stagione (aprile, maggio, giugno settembre, ottobre).Io che tengo aperta l’azienda tutto l’anno ho l’assoluto bisogno di una Roseto nota e famosa, di una Destinazione aperta tutto l’anno perché qui da noi ci sono diversi hotel a quattro stelle aperti tutto l’anno con camere aggiornate. C’è anche un ristorante stellato Michelin che attira clienti senza uno straccio di supporto della DMC. C’è qualcuno che non è d’accordo?

Suggerimenti possibili? Per cominciare le DMC le potevano chiamare APT e invece di usare l’inglese, indicare quale era la missione e quindi pretendere che si occupassero della promozione all’estero perché a quella italiana devono pensarci i comuni. Tocca ai Comuni progettare la comunicazione di destinazione e sono sicuro che Giulianova, Pineto, Roseto … possono fare meglio delle DMC.Perché siamo inquieti? Perché, anche lavorando bene in luglio e agosto non rimediamo le risorse sufficienti per riqualificare e aggiornare le nostre strutture che così degradano. Basta questo per fare capire all’Assessore cosa ci serve.
Visto che gli alberghi, anche quello di Aretusi, presidente della DMC Borghi d Acquaviva, stanno invecchiando, c’è urgente bisogno di clienti nuovi possibilmente facoltosi possibilmete stranieri, per nutrire la fame di turisti che non vengono in Abruzzo nelle ali di stagione (aprile, maggio, giugno settembre, ottobre).Io che tengo aperta l’azienda tutto l’anno ho l’assoluto bisogno di una Roseto nota e famosa, di una Destinazione aperta tutto l’anno perché qui da noi ci sono diversi hotel a quattro stelle aperti tutto l’anno con camere aggiornate. C’è anche un ristorante stellato Michelin che attira clienti senza uno straccio di supporto della DMC. C’è qualcuno che non è d’accordo?

Io che tengo aperta l’azienda tutto l’anno ho l’assoluto bisogno di una Roseto nota e famosa, di una Destinazione aperta tutto l’anno perché qui da noi ci sono diversi hotel a quattro stelle aperti tutto l’anno con camere aggiornate. C’è anche un ristorante stellato Michelin che attira clienti senza uno straccio di supporto della DMC. C’è qualcuno che non è d’accordo?

Io che tengo aperta l’azienda tutto l’anno ho l’assoluto bisogno di una Roseto nota e famosa, di una Destinazione aperta tutto l’anno perché qui da noi ci sono diversi hotel a quattro stelle aperti tutto l’anno con camere aggiornate. C’è anche un ristorante stellato Michelin che attira clienti senza uno straccio di supporto della DMC. C’è qualcuno che non è d’accordo?

Sintesi estrema, noi comunque possiamo sopravvivere senza le DMC come abbiamo fatto fino adesso (anche prima del 2012). Ci chiediamo perché a Roseto non abbiamo mai avvertito il respiro della Regione, delle DMC e neppure l’alito della promozione turistica internazionale.
Qualcuno di noi è più incazzato di altri e si chiede seriamente dove finiscano i soldi pubblici che dal 2012 la Regione assegna “a pioggia” alle DMC?
Lo possiamo fermare e possiamo sperare che una Nuova Regione Abruzzo voglia dedicare i propri sforzi promozionali alle destinazioni balneari come Roseto anziché passarli alle DMC che li spargono su territori senza vocazione turistica. Questi sono amici, sono Comuni senza vocazione turistica di una filiera inventata da Confcommercio e Federalberghi per incapsulare Roseto. E la Regione sapeva!
La ragione è politica. Un buon assessore che ha l’occhio sul sociale ha il compito morale di riequilibrare, di non dare sostegno a chi è già ricco, ma piuttosto di aiutare chi non ha mai visto un turista in vita sua. Così fece la Regione e non è colpa di D’Ignazio che a me sembra sia stato incastrato più che testimone del Progetto Terre del Cerrano.
Però, però, però, non considerateci ciechi e impreparati. Noi tre anni fa in un pubblico convegno portammo Antonio Preti di Sociometrica-Roma che è fondatore ed ispiratore di tutte le analisi semantiche Italiane. Disse cose importanti a questo riguardo ed era presente anche il consulente di marketing delle DMC che però preferì andarsene. Noi come Roseto Incoming mobilitando i soci, abbiamo realizzato nell’estate 2017 una indagine diretta sulla soddisfazione degli ospiti. Con 404 interviste compilate direttamente dagli ospiti alloggiati (questo interviste dirette hanno permesso di sapere chi erano i turisti, cosa facevano e come valutavano l’ospitalità) siamo riusciti ad andare ”oltre l’analisi semantica di Travel Appeal” e per ora preferiamo non pubblicare i risultati pure avendo ottenuto un margine di errore formidabile (2%). Ma quello che conta ed è elementare, considerati i dati Istat, a Roseto ci sono 7 turisti italiani su 10 grazie ai campeggi che si promuovono autonomamente. Sappiamo anche che tutti i turisti italiani e stranieri cercano il mare, cercano l’offerta ricettiva balneare con la pensione completa, la mezza pensione e la spiaggia.
Gli altri, Assessore, sono viaggiatori che salgono in quota. Ci conforta sapere che l’80% dei turisti che arrivano in Abruzzo vogliono stare al mare. Cercano un alloggio vicino alla spiaggia seguendo le loro personali aspettative, pretendono un parcheggio adeguato e si godono tutti i benefit della località e della spiaggia. Le DMC non capiscono che i turisti dopo avere mangiato in albergo, nei ristoranti del camping, alla spiaggia, molto dopo pensano all’entertainment, al divertimento. Quando la DMC spaccia per buoni 4 assett strategici: MARE, NATURA, ENOGSTRONOMIA, ATTIVITA CULTURALI, noi operatori balneari di Roseto sappiamo riconoscere chi vuole spostare la domanda e sbatterci nell’ignoto territorio soprannominato Terre del Cerrano. E allora- adesso che è scoppiato il finimondo – lanciamo un appello all’Assessore, agli amministratori pubblici onesti, alle associazioni consorelle e alla gente di Roseto e Montepagano, affinché ci sia consentito di fare un progetto promozionale di Roseto, per Roseto, con il contributo pubblico, come fanno le DMC.

Sintesi estrema, noi comunque possiamo sopravvivere senza le DMC come abbiamo fatto fino adesso (anche prima del 2012). Ci chiediamo perché a Roseto non abbiamo mai avvertito il respiro della Regione, delle DMC e neppure l’alito della promozione turistica internazionale.
Qualcuno di noi è più incazzato di altri e si chiede seriamente dove finiscano i soldi pubblici che dal 2012 la Regione assegna “a pioggia” alle DMC?
Lo possiamo fermare e possiamo sperare che una Nuova Regione Abruzzo voglia dedicare i propri sforzi promozionali alle destinazioni balneari come Roseto anziché passarli alle DMC che li spargono su territori senza vocazione turistica. Questi sono amici, sono Comuni senza vocazione turistica di una filiera inventata da Confcommercio e Federalberghi per incapsulare Roseto. E la Regione sapeva!
La ragione è politica. Un buon assessore che ha l’occhio sul sociale ha il compito morale di riequilibrare, di non dare sostegno a chi è già ricco, ma piuttosto di aiutare chi non ha mai visto un turista in vita sua. Così fece la Regione e non è colpa di D’Ignazio che a me sembra sia stato incastrato più che testimone del Progetto Terre del Cerrano.
Però, però, però, non considerateci ciechi e impreparati. Noi tre anni fa in un pubblico convegno portammo Antonio Preti di Sociometrica-Roma che è fondatore ed ispiratore di tutte le analisi semantiche Italiane. Disse cose importanti a questo riguardo ed era presente anche il consulente di marketing delle DMC che però preferì andarsene. Noi come Roseto Incoming mobilitando i soci, abbiamo realizzato nell’estate 2017 una indagine diretta sulla soddisfazione degli ospiti. Con 404 interviste compilate direttamente dagli ospiti alloggiati (questo interviste dirette hanno permesso di sapere chi erano i turisti, cosa facevano e come valutavano l’ospitalità) siamo riusciti ad andare ”oltre l’analisi semantica di Travel Appeal” e per ora preferiamo non pubblicare i risultati pure avendo ottenuto un margine di errore formidabile (2%). Ma quello che conta ed è elementare, considerati i dati Istat, a Roseto ci sono 7 turisti italiani su 10 grazie ai campeggi che si promuovono autonomamente. Sappiamo anche che tutti i turisti italiani e stranieri cercano il mare, cercano l’offerta ricettiva balneare con la pensione completa, la mezza pensione e la spiaggia.
Gli altri, Assessore, sono viaggiatori che salgono in quota. Ci conforta sapere che l’80% dei turisti che arrivano in Abruzzo vogliono stare al mare. Cercano un alloggio vicino alla spiaggia seguendo le loro personali aspettative, pretendono un parcheggio adeguato e si godono tutti i benefit della località e della spiaggia. Le DMC non capiscono che i turisti dopo avere mangiato in albergo, nei ristoranti del camping, alla spiaggia, molto dopo pensano all’entertainment, al divertimento. Quando la DMC spaccia per buoni 4 assett strategici: MARE, NATURA, ENOGSTRONOMIA, ATTIVITA CULTURALI, noi operatori balneari di Roseto sappiamo riconoscere chi vuole spostare la domanda e sbatterci nell’ignoto territorio soprannominato Terre del Cerrano. E allora- adesso che è scoppiato il finimondo – lanciamo un appello all’Assessore, agli amministratori pubblici onesti, alle associazioni consorelle e alla gente di Roseto e Montepagano, affinché ci sia consentito di fare un progetto promozionale di Roseto, per Roseto, con il contributo pubblico, come fanno le DMC.

Basta distogliere l’attenzione del mercato da Roseto, basta slogan di promo-riconoscimento “Vive per Te”, basta confondere gli Operatori turistici rosetani, affermando che quello è un richiamo ideato ad hoc, quindi positivo per identificare Roseto in quanto destinazione di mare? Non siamo scemi quindi provate a dirlo ai media, alla stampa per vedere cosa ne pensano i lettori.
Finisco veramente: per favore signor Assessore non segua le linee di marketing di chi purtroppo si spaccia per esperto di comunicazione. Non consideri esperti di marketing gli albergatori e gli affittuari di catapecchie sparse lungo la costa abruzzese. Tutti sanno che si chiamano destinazioni turistiche solo quelle che hanno almeno 50 alberghi e mille camere in grado di assicurare il giusto comfort per la clientela internazionale.
Assessore le chiediamo di non farsi incantare da dati ENIT (in chiusura). Il turismo che rende è quello balneare, il ri-equilibrio è impossibile ed è scorretto investire su località che si trovano in un luogo sconosciuto come Terre del Cerrano. Assessore possiamo perdonare che si dia un’altra mancia all’entroterra di Roseto, Pineto e Atri ma lo capiscono anche i bambini che politicamente e turisticamente è scorretto dare d’intendere alla gente che dietro al progetto “vive per te” ci sta Roseto.
Sapendo poi che dietro le quinte del progetto ci stanno Federalberghi, Confcommercio e lo stesso consulente che segue Roccaraso, Rivisondoli e la mezza montagna la invitiamo a cambiare compagnia e riconoscere che 12/13 DMC in Abruzzo sono un imbroglio da 6 milioni di euro, soldi che servono solo per farle stare in piedi.
Assessore, ci dica che non è così e che noi rosetani possiamo sperare! La aspettiamo a Roseto.
Associazione Operatori Turistici RosetoRoseto IncomingIl presidenteGiuseppe Olivieri

Basta distogliere l’attenzione del mercato da Roseto, basta slogan di promo-riconoscimento “Vive per Te”, basta confondere gli Operatori turistici rosetani, affermando che quello è un richiamo ideato ad hoc, quindi positivo per identificare Roseto in quanto destinazione di mare? Non siamo scemi quindi provate a dirlo ai media, alla stampa per vedere cosa ne pensano i lettori.
Finisco veramente: per favore signor Assessore non segua le linee di marketing di chi purtroppo si spaccia per esperto di comunicazione. Non consideri esperti di marketing gli albergatori e gli affittuari di catapecchie sparse lungo la costa abruzzese. Tutti sanno che si chiamano destinazioni turistiche solo quelle che hanno almeno 50 alberghi e mille camere in grado di assicurare il giusto comfort per la clientela internazionale.
Assessore le chiediamo di non farsi incantare da dati ENIT (in chiusura). Il turismo che rende è quello balneare, il ri-equilibrio è impossibile ed è scorretto investire su località che si trovano in un luogo sconosciuto come Terre del Cerrano. Assessore possiamo perdonare che si dia un’altra mancia all’entroterra di Roseto, Pineto e Atri ma lo capiscono anche i bambini che politicamente e turisticamente è scorretto dare d’intendere alla gente che dietro al progetto “vive per te” ci sta Roseto.
Sapendo poi che dietro le quinte del progetto ci stanno Federalberghi, Confcommercio e lo stesso consulente che segue Roccaraso, Rivisondoli e la mezza montagna la invitiamo a cambiare compagnia e riconoscere che 12/13 DMC in Abruzzo sono un imbroglio da 6 milioni di euro, soldi che servono solo per farle stare in piedi.
Assessore, ci dica che non è così e che noi rosetani possiamo sperare! La aspettiamo a Roseto.
Associazione Operatori Turistici RosetoRoseto IncomingIl presidenteGiuseppe Olivieri

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