La quotidianità ci porta sempre più ad un contesto globalizzato, spesso però la linea politica ed amministrativa è volta a compiere atti che purtroppo in molti casi deturpano il territorio stravolgendone l’identità turistica.
Vogliamo partire da 0 ovvero da dove siamo e come siamo: Roseto sorge sulla sponda destra del fiume Vomano e si estende con le sue frazioni fino alla sponda sinistra del fiume Tordino, circa 10 km più a nord. Una conformazione territoriale invidiata, infatti svoltando semplicemente lo sguardo si è avvolti dal verde delle colline, dall’azzurro del mare e dall’imponente sguardo del Gran Sasso d’Italia.
Abbiamo voluto riportare questa breve descrizione anche per noi stessi che, spesso dimentichiamo questi aspetti. Entrando nel merito del discorso, faremo un salto nel passato di circa 10 anni, quando il Consiglio Regionale Abruzzese nella notte del febbraio 2005, durante l’ultima seduta dell’allora maggioranza di centrodestra guidata da Giovanni Pace, tracciò il perimetro di quella che sarebbe dovuta essere l’area protetta del Borsacchio.
Dare il via libera a una riserva di tale portata, secondo i promotori delle variazioni, avrebbe significato non solo non poter realizzare nuove costruzioni in quella macroarea, ma neppure effettuare piccoli interventi di edilizia per le abitazioni e i villaggi turistici che ricadono all’interno del perimetro. Ad aggravare la situazione c’è anche la mancata approvazione del Pan (piano di assetto naturalistico), una sorta di piano che dovrebbe regolare l’attività edificatoria nella riserva, la cui mancata adozione ha avuto l’effetto di ingessare lo sviluppo dell’area visto il permanere delle norme di salvaguardia.
Ma probabilmente il principale motivo del mancato sviluppo dell’area turistico-naturalistica è stato il vergognoso rinvio della nomina dell’organo di gestione.
In 10 anni coloro che dovrebbero rappresentarci non sono riusciti a prendere una decisione in
merito all’ istituzione di questo ente di gestione o più probabilmente si è scelto di non scegliere. In questo caso non possiamo davvero neanche parlare di piccolo errore ma di creazione di un
problema. Però ovviamente, sia il monocolore PD, che la destra “LiberalSocialista”, che voleva cambiare Roseto, invece di fare mea culpa su un problema creato e poi abbandonato, ancora oggi hanno la forza di riorganizzarsi con le stesse facce e le stesse capacità per chiedere di governare altri 5 anni!
In Inghilterra la cosa più ripetuta è: time is turning (il momento stà cambiando), noi di rosburgo 3.0 unitamente alla coalizione #amoroseto ci auguriamo davvero che questi amministratori inizino davvero a comprendere le possibilità inespresse di questa piccola città e soprattutto che abbiano il coraggio, la forza, l’amore e la volontà di pensare per un attimo non all’economia reale dei salari da dirigenti politici ma al futuro dei giovani e della città stessa!
Tornando al Borsacchio, come Rosburgo 3.0 nel caso ci dovesse essere la possibilità di gestire questa problematica, ci impegneremo a redigere un PAN (senza l’ausilio di nomi importanti ma che nulla sanno del territorio, ma discutendone con i nostri concittadini) e a nominare un comitato di gestione di alto profilo tecnico, che possa in breve tempo essere operativo. Il nostro resterà comunque un approccio volto allo sviluppo di una zona verde, gestita, curata ed accessibile a tutti, concedendo la possibilità alle strutture ricettive, ed extra ricettive presenti nel parco, di migliorare le proprie attività, favorendo gli investimenti sempre nei limiti catastali delle attività stesse, garantendo però un management propedeutico al progetto parco. Il mercato del turismo oggi ci pone una domanda sempre più articolata e complessa da concepire. In futuro il turista non cercherà semplicemente la passeggiata, il lettino o il mare…..Sarebbe necessario realizzare un parco polivalente adatto a tutti e soprattutto che consideri la fondamentale importanza dei bambini, sembrerà strano ma, in questi ultimi periodi é proprio il bimbo che sceglie la vacanza.
Incentivare una nuova politica turistica fondata su principi come: il destination management tra pubblica amministrazione, operatori turistici e le università.
Noi di Rosburgo3.0, oggi, a pochi mesi dalle elezioni comunali del 2016 vogliamo davvero denunciare una lentezza inverosimile ed una scarsa fiducia nel territorio stesso delle amministrazioni comunali presenti e passate del comune di Roseto.
Vogliamo ulteriormente denunciare quei comportamenti che non possono di certo essere considerati atti di buona politica. Gli operatori turistici e tutta la filiera stessa oggi devono essere davvero sostenuti a 360° dalle amministrazioni, poiché la semplicità degli anni 70- 80 di fare turismo è scomparsa. Oggi gli operatori turistici hanno una concorrenza globale, quindi noi crediamo che il lavoro della politica sarà quello di aiutare in maniera forte gli operatori cercando di far concepire ad ognuno di loro il nuovo modo di concezione turistica, molti non addetti ai lavori credono che lavorare nel turismo non sia così complesso, effettivamente non lo è ..far prenotare una stanza e poi farla pagare, ovviamente non può essere difficile, peccato che ogni singolo turista non vuole una vacanza in una stanza ma vuole un ricordo che vorrà avere saldo nella memoria durante la sua vita, allora per far si che Roseto sia un bel ricordo nella mente di ogni turista abbiamo bisogno della natura vera della politica “quella buona”, degli investimenti, delle infrastrutture, dell’ospitalità da parte degli abitanti del luogo e soprattutto del buon senso. Noi più giovani pensiamo che l’incantesimo si possa sfatare #soloadesso e solo con #amoroseto
Armando Di Sabatino e Luca Di Marcantonio.
Rosburgo 3.0, Coalizione #Amoroseto