Puoi avere ottimi attaccanti in squadra, ma se non si difende le partite le perdi. La pallacanestro è un gioco semplice. L’attacco può dipendere dal talento, dall’ istinto offensivo, non tutti hanno una mano educata, ma ognuno può essere difensore, è questione di volontà. Ieri, nel derby vinto con Chieti, tutti hanno notato i 33 punti di Bryon Allen: è giusto che sia così, per carità. Si è detto che la Proger fosse rimaneggiata, che Abbott fosse al 20% del suo potenziale, e che Allegretti stia recuperando la piena forma fisica. Nel basket, quando si perde, ogni scusa è buona. Chieti era sicuramente non al massimo, ma Roseto? Non dimentichiamo che Marulli è al 50% e Weaver, ieri, non ha segnato e i suoi problemi alla schiena lo fanno rendere, forse, al 50%. Quindi? Si può dire che le forze in campo erano pari. Che cosa allora è stato determinante? L’approccio, e la difesa.
Innocenzo Ferraro è un mastino: difende su chiunque, piccolo o lungo che sia. Ha una grinta fuori dal comune e, quando lui è in campo, la squadra trae giovamento. Accanto a lui Sylvere Bryan: lo scorso anno tanti problemi fisici, in questa stagione è un altro giocatore. Fondamentale a rimbalzo e negli aiuti difensivi. Marini e Moreno, ormai, sono due sicurezze, e in difesa fanno un lavoro impressionante. Lo stesso Weaver, ieri a secco in attacco, si è speso molto in fase difensiva, e si è messo al servizio della squadra. Senza dimenticare Francesco Papa. In due occasioni ha messo in difficoltà Allegretti che, fisicamente, è circa il doppio. Che dire allora di Marulli, non al massimo, che ieri ha limitato molto un certo Monaldi. Anche Borra ieri, non certo un difensore arcigno, ha contribuito con aiuti e stoppate. Lascio per ultimo Allen: attacco e difesa, un giocatore completo. Dove lo trovi un americano che ti attacca e ti difende anche? Raro, rarissimo. Insomma, se questa squadra avesse sempre questo approccio in fase difensiva, potrebbe essere un brutto cliente per chiunque.
Luca Venanzi