“Che fine hanno fatto le verifiche sulla vulnerabilità sismica delle scuole? A che punto è la redazione delle schede di livello 1 e 2? Cosa dice l’Amministrazione Di Girolamo dopo la Sentenza della Corte Suprema di Cassazione depositata in data 8 gennaio 2018 in cui si afferma che le scuole a rischio sismico anche molto basso vanno chiuse e gli amministratori che non lo fanno rischiano di essere accusati di omissione di atti di ufficio?”
Interrogativi della capogruppo di Liberi e Uguali, Rosaria Ciancaione, rivolti all’Amministrazione Di Girolamo che necessitano di risposte precise, puntuali, non fumose o dilatatorie.
Nella sentenza si sostiene, in pratica, che considerata l’imprevedibilità dei terremoti, la violazione della normativa determina automaticamente un pericolo per l’incolumità pubblica, quindi, le scuole vanno chiuse anche se gli edifici hanno un’inadeguatezza minima rispetto al parametro di legge e se si trovano in un territorio classificato a bassa sismicità.
A Roseto è passato oltre un anno ormai dal 22 novembre 2016 quando il consiglio comunale approvò all’unanimità la mozione presentata dalla capogruppo ma, al momento, non risulta fatto nulla. Il Comune dopo l’approvazione del rendiconto e le variazioni di bilancio avrebbe dovuto dare l’incarico per le 15 scuole interessate alla verifica per la redazione delle schede di livello 1 e 2 che certificano il grado di resistenza della struttura scolastica ad un eventuale sisma e consentono di pianificare gli interventi manutentivi a breve, medio e lungo termine e di definire progetti di consolidamento.
“Infatti, interviene Ciancaione, “la conoscenza dettagliata dell’edificio e le informazioni inerenti le vulnerabilità presenti nelle componenti strutturali e non strutturali consentono la prevenzione di pericoli e la messa in sicurezza” e, non solo, perché non mi stancherò mai di dirlo, con le schede sarà possibile accedere a finanziamenti regionali, nazionali e comunitari, altrimenti preclusi; ma, evidentemente, l’amministrazione comunale continua a preferire il “meglio non sapere”, così come affermato da consiglieri di maggioranza durante il corso dei consigli in cui è stato ripetutamente affrontato l’argomento, per non dover, poi, affrontare una situazione che potrebbe risultare complessa e delicata”.
“Voglio infine ricordare”, conclude la capogruppo di Liberi e Uguali, “che il nostro territorio è classificato in zona “3”, come il Comune toscano di Roccastrada, oggetto della sentenza di Cassazione e, purtroppo, in questa zona possono verificarsi FORTI TERREMOTI anche se rari e viste le scosse tra mare e terra che continuano a verificarsi intorno a noi non c’è più tempo, l’amministrazione comunale, senza voler creare allarmismi, deve dare la priorità alla sicurezza delle nostre scuole facendo anche a meno di altri interventi, se necessario; il persistere nell’inadempimento della redazione delle schede di livello 1 e 2 per le 15 scuole interessate, non trova giustificazione alcuna e, certamente, non è più tollerabile”.